venerdì 14 dicembre 2007

Our Band Could Be Your Life - Michael Azerrad

Il sottotitolo è "Scenes from the American Indie Underground: 1981-1991". Il libro è consigliato a coloro per i quali nomi come Minutemen, Black Flag, Minor Threat, Fugazi, Dinosaur Jr hanno significato qualcosa. E' la storia di queste e di altre band. Il racconto è ben scritto, la cosa forse più sorprendente è vedere come questi musicisti per molti versi ormai leggendari fossero spesso e volentieri dei veri morti di fame, capaci di avere a volte un biscotto da dividersi nell'arco di una giornata. L'anno finale del periodo coperto non è casuale: è l'anno di uscita di "Nevermind", lo spartiacque. Azerrad osserva giustamente come l'ingresso delle major nel mondo indie abbia alterato fondamentalmente la struttura su cui era sempre vissuto, fatto di relazioni personali, passaparola, aiuto reciproco e tanto entusiasmo, sostituendo il tutto con rapporti tra band e etichette in cui il problema principale era fare i soldi. Questo ha fondamentalmente distrutto il processo creativo che era in corso. Ad ogni modo, lettura piacevole con qualche chicca, come l'"incontro" tra i Butthole Surfers e Jimmy Carter. 8/10

Nomeansno

Ho visto i Nomeansno la prima volta nel 1991 al Leoncavallo, al tempo del tour di 0+2=1. Ho questo strano ricordo di essere in coda per entrare con Lorenzo mentre gli dico che sto preparando matematica per l'economia e che non mi sembra molto difficile (lo dovrò ripetere tre volte prima di passarlo con un voto decente). L'ultima volta li ho visti a Rosignano (LI) nel 2005, in mezzo altre 5 volte di cui una a Londra. Ho sempre pensato che assomiglino ai Joy Division per l'uso di basso e batteria e che i testi abbiamo qualcosa di Leopardiano. Qualcuno sarà mai d'accordo?
It's been said before but I'll repeat it: don't you feel like you've been cheated? Enjoy.

mercoledì 5 dicembre 2007

Matematica e scienze, ecco le eccellenze E l'Italia piazza sei università al top

Dopo le recenti bocciature internazionali per l'università italiana è in arrivo un buona notizia. Il Centre for Higher Education development (CHE) con sede a Gütersloh, in Germania, ha elaborato il Ranking of excellent european graduate programmes in the Natural sciences and Mathematics 2007 (Classifica dei programmi europei di eccellenza per laureati in Scienze naturali e Matematica 2007). Insomma, una lista delle migliori facoltà (dipartimenti) europee per studiare Matematica, Fisica, Chimica e Biologia. E nella classifica (che prende in considerazione oltre 4 mila dipartimenti del Vecchio continente) l'Italia piazza "una eccellenza" in Matematica, una in Chimica e ben quattro in Fisica. Nessuna invece in Biologia.

Lo studio commissionato dal settimanale tedesco "Die Zeit" rappresenta per le facoltà scientifiche italiane una specie di rivincita dopo le batoste "inflitte" dal Times-QS. Negli ultimi 10 anni in Italia gli iscritti a Matematica, Fisica e Chimica sono calati e le relative facoltà sono entrate in crisi per carenza di studenti. I ragazzi delle scuole superiori, con ogni probabilità, sono stati attratti dalle novità nel campo dell'offerta formativa universitaria e hanno snobbato le facoltà scientifiche "di base". Solo di recente si intravede un'inversione di tendenza ma i numeri relativi alle immatricolazioni restano comunque bassi.

Dopo una rigida selezione il dipartimento di Matematica dell'università di Tor Vergata a Roma è risultata una delle 19 eccellenze, l'unica in Italia, presenti in Europa. Tor Vergata è in buona compagnia: Cambridge e Oxford, tanto per citare le più conosciute. A guidare il dipartimento è il professore Domenico Marinucci che punta sulla "forte internazionalizzazione e su un gruppo di docenti giovani che afferiscono alle facoltà di Scienze e Ingegneria. Questa interdisciplinarietà permette di coprire un vastissimo insieme di campi di ricerca". E non solo. "In particolare - continua Marinucci - quest'anno più della metà degli iscritti al dottorato è di provenienza estera, anche grazie al conseguimento di prestigiose borse di studio e le prospettive di lavoro per i laureati sono in aumento". Le più recenti indagini evidenziano che il 65 per cento dei laureati in Matematica trova una occupazione presso imprese private".

Il fronte delle eccellenze italiane non si limita all'ateneo della Capitale. Il dipartimento di Chimica dell'università di Bologna è tra i 25 considerati al top in Europa. Ma la soddisfazione maggiore per la formazione universitaria nostrana arriva nel campo della Fisica. Sono ben 4, sui 24 selezionati in Europa, i dipartimenti italiani nell'olimpo europeo: Firenze, Padova, Pisa e Roma (La Sapienza). Un vero record che viene sottolineato dagli stessi estensori della pubblicazione annuale.

Lo scopo dell'indagine è quello di fornire agli stessi atenei una misura della qualità dell'azione di ricerca portata avanti e ai potenziali utenti una guida per effettuare scelte oculate riguardo al proseguimento degli studi: master e dottorati di ricerca. I quattro parametri presi in considerazione sono: il numero delle pubblicazioni scientifiche relative al periodo 1997/2004, il numero di citazioni da parte degli altri atenei, la presenza di ricercatori al top (tra i 250 più citati in Europa) e l'utilizzo di fondi europei del programma Marie Curie, che favorisce la mobilità internazionale dei ricercatori con lo scopo di incrementare "lo sviluppo e il trasferimento delle competenze di ricerca, le prospettive di carriera, e la promozione di eccellenza in Europa".

Repubblica, 4 dicembre 2007

sabato 1 dicembre 2007

An Insolent Noise

Breve resoconto del festival "An Insolent Noise", svoltosi a Pisa dal 29 novembre al 2 dicembre 2007. L'intenzione degli organizzatori era verificare fino a che punto il jazz può essere ancora oggi una musica di rottura. Il mezzo è stato allestire un cartellone con artisti piuttosto eterogenei come età, provenienza e approccio, ma accomunati dal possedere spiccate individualità. Inoltre, non a caso si è scelto di chiamare alcuni musicisti che accostano il jazz all'elettronica, come presa d'atto del potenziale di uno dei vari crossover che si sono tentati di recente in ambito jazzistico. Dico subito che mi sono perso la serata del 29 con Elio Martusciello. 30 novembre. La serata prevede due gruppi italiani: Paolo Sorge and the Jazz Waiters e Gallo and the Roosters. Entrambi fanno parte di collettivi più ampi ciascuno dei quali ha come riferimento una etichetta (www.impovvisatoreinvolontario.com e www.elgallorojorecords.com). Entrambi i concerti sono stati di notevole spessore. I primi hanno un approccio piuttosto canonico, sia come composizione dell'ensemble (chitarra-contrabbasso-batteria-trombone), che come struttura dei pezzi. Ciò nonostante riescono frequentemente a sorprendere "sporcando" le loro composizioni con la batteria di Francesco Cusa (ottimo) o il trombone di Tony Cattano (entrambi membri dei più atipici Skruch). I secondi invece pescano in abbondanza da tematiche rock, ricordando a tratti gruppi assai diversi come i Morphine o i Secret Chief 3 (ma non così orientaleggianti). Anche in questo caso è molto apprezzabile una certa sana sfrontatezza che permette di impostare serenamente brani alla "Peter Gunn Theme" o di piazzare intervalli free in pseudo-colonne sonore di spy movies (questo mi ha fatto venire in mente l'approccio del Morricone di "Crime and Dissonance"). In entrambi i casi freschezza, tanta attitudine, poca riverenza e, il che non guasta, una giusta dose di ironia. 1 dicembre. Primo a salire sul palco è l'Indigo Trio, ovvero Nicole Mitchell al flauto, Hamid Drake alla batteria e Harrison Bankhead al contrabbasso, che ci trasporta immediatamente in Africa, nei grandi spazi evocati soprattutto dal flauto della Mitchell. Rispetto ad altri contesti, Drake rimane maggiormente nelle retrovie lavorando molto sui piatti, lasciando la conduzione alla Mitchell e molto spazio a Bankhead, che tratta in modo molto "fisico" il suo strumento. L'improvvisazione può essere assimilata ad una partita di baseball: apparentemente non succede nulla per lunghi tratti, poi si creano istanti di grande azione e, nel caso della musica e se i musicisti ne sono capaci, magia. Questo concerto (nel complesso eccellente) ne è una conferma. Seguono i Trapist, trio austriaco che porta in tutt'altra dimensione. Trapist è un gruppo di improvvisazione, che svecchia concetti già elaborati in passato, ad esempio, dal Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza (per l'uso della "sezione ritmica", batteria e contrabbasso, e dei rumori), unendoli ad una sensibilità post-rock (vedi il ruolo della chitarra, che può ricordare gruppi come i June of '44 (grazie Gabriele)). Nel complesso un concerto piuttosto ostico, forse un tantino prolisso, che ha il merito comunque di fare entrare prepotentemente il "noise" nella rassegna. 2 dicembre. Apre il trio di Pasquale Innarella, con un set basato su classici del free-jazz (Ayler, Braxton, ecc.). Prova piuttosto energica, che in un contesto del genere aiuta ad avere un punto di riferimento in un approccio che però appare ormai datato e piuttosto prevedibile. Finale di serata e di festival con gli Spring Heel Jack insieme a John Tchicai (72 anni). Ho una personale passione per gli SHJ, per la loro unica storia di duo elettronico/drum'n'bass che si reinventa come nucleo di formazioni che hanno via via incluso superstar dell'improvvisazione (Evan e William Parker, Matthew Shipp, e tanti altri). Il loro disco con Tchicai su Treader è una delle cose che mi sono piaciute di più di recente. Il concerto si apre proprio con uno dei pezzi del disco per proseguire in modo più "orchestrale" (stasera sono in sei). L'impressione è di qualcosa di non particolarmente nuovo, ma la materia in loro mani riesce comunque ad impressionare. Insomma, alla domanda da cui è partito il festival credo si possa rispondere in modo affermativo, anche se certamente non è solo nel jazz che oggi si può trovare inventiva, creatività e insolenza.

domenica 25 novembre 2007

Il ritorno di Cagliostro

Quando ho parlato male del cinema italiano mi sono scordato di Ciprì e Maresco. In senso buono, cioè di autori tra i pochi che hanno coraggio. Sono finalmente riuscito a vedere un loro lungometraggio dopo tonnellate di Cinico Tv e altre cose televisive (Il Ritorno di Cagliostro), complice una pessima distribuzione dei loro lavori. Il film è stupendo, impostato come "Forgotten Silver" di Peter Jackson, con la Trinacria Cinematografica al posto di Colin McKenzie. Tod Browning, John Waters, Fellini (?), Lynch frullati, anzi rifritti alla palermitana. I luoghi comuni dissacrati (Santa Rosalia, I beati paoli), gustose prese per il sedere del mainsteam (Tornatore e Benigni). Disgustoso, noioso e poetico.

venerdì 16 novembre 2007

Qualcosa di sinistra?

L'Onu ha votato la moratoria sulla pena di morte. Una cosa eccezionale, se si pensa che a promuoverla ci ha pensato in modo determinante...l'Italia! Incredibile eh? D'altro canto l'anno scorso grazie all'Italia è stata fermata la guerra tra Israele e Libano. Per cui, una volta tanto, parliamo bene di questo paese e, lo so è dura, di D'Alema (quello della Bicamerale, del governo con Cossiga, di Unipol, ecc.) (qui in una foto giovanile con il futuro ministro dell'Università Mussi)

mercoledì 14 novembre 2007

vizzini

Una delle cose simpatiche che hanno caratterizzato finora la mia vita in Sicilia è la scoperta che Carlo Vizzini è ancora in circolazione. Non solo, apparentemente è anche ancora parecchio influente. Io pensavo che ormai fosse stato consegnato alla storia insieme a ruderi della prima repubblica come Altissimo, Nicolazzi, Gaspari, ecc. (se non ricordo male Vizzini era stato ministro delle poste stabilendo record clamorosi di assunzioni). Tra le altre cose, Vizzini appare spesso sulle tv locali ad esempio in una trasmissione che segue le partite del Palermo dove svolge la funzione di esperto di calcio (e dove viene chiamato affettuosamente "il senatore"). Ad ogni modo, ho appena assistito a quella che credo sia una rubrica fissa su una rete locale che si chiama: "Il punto di Vizzini". Il senatore ha tentato di spiegare come un articolo della finanziaria attualmente in discussione in Senato rappresenti un duro colpo per il sud. Da quanto ho capito (la spiegazione non è stata esattamente chiara), c'è una norma che riduce una tassa sulle imprese (l'IRES) in maniera significativa ma, a quanto spiega il senatore, questo avviene in modo più sostanzioso per le imprese "più grandi e meno indebitate" che non per le imprese "più piccole e più indebitate". Quindi, sostiene Vizzini, dato che le seconde sono soprattutto nel sud, ecco un duro colpo al meridione da parte del governo. Ora, a parte i piagnistei della classe dirigente locale che incolpa stabilmente il governo nazionale delle disgrazie della Sicilia, giusto per continuare ad ottenere trasferimenti , questo argomento sulle tasse da chi in fin dei conti fa parte della liberista Forza Italia lascia un po' interdetti. Ammettendo che le cose stiano come dice Vizzini (ma da come si è incasinato mentre spiegava non sono nemmeno sicuro che abbia capito l'articolo), a me sembrerebbe normale premiare con un bonus fiscale le imprese più efficienti. Mi pare sia la terza volta in cui parlo delle assurdità di esponenti di Forza Italia in materia economica e, mi accorgo solo ora, si tratta di tre siciliani. Credo non ci sia bisogno di andare fino a Roma per scoprire chi sono i responsabili dei mali della Sicilia, basta accendere la tv.

l'informazione

Qualche sera fa la televisione ha offerto uno spettacolo particolare. Andavano in onda in contemporanea sulle principali reti (RAI 1 e Canale 5) due programmi di informazione condotti da autorevoli giornalisti (Vespa e il sopravvalutato Mentana), dedicati all'omicidio di Meredith, la studentessa inglese uccisa a Perugia. Questo è un caso in cui gli stessi inquirenti ci stanno capendo poco, ma ciò nonostante ben due trasmissioni sono state costruite sul fatto. Una cosa interessante che ho ascoltato è stato un parere di un giornalista inglese. Questo diceva che, in Inghilterra, in un caso del genere ai giornalisti viene proibito di scrivere alcunché, fino a che non c'è qualcosa di certo da riportare. Invece qui da noi questi fatti di cronaca nera diventano dei casi nazionali anche se di accertato c'è poco o nulla. Questo senza la minima preoccupazione nei riguardi di chi viene sbattuto in prima pagina ("sbatti il mostro in prima pagina" sembra non sia servito a niente), nel paese dei garantisti peraltro (en passant: niente male lo spessore del padre di Sollecito che, prima ancora di andare a Perugia dichiara: "Mio figlio è innocente!" A quando un padre che, in una situazione del genere dichiara: "Spero che mio figlio sia innocente, se non lo fosse è giusto che paghi, ho comunque fiducia negli inquirenti"?). Comunque, questa storia mi fa pensare alcune cose: da un lato, come detto abbondantemente da tanti, in Italia è in corso da tempo una sistematica operazione di occultamento delle questioni importanti e della loro sostituzione con la cronaca nera. Dall'altro che una legge come quella inglese da noi non passerebbe mai, o il fatto che non ci sia è una prova della potenza della lobby dei giornalisti, ennesima casta. D'altro canto, la fine è nota: Amanda Knox all'Isola dei Famosi, Patrick Lumumba nell'orchestrina di Buona Domenica e Raffaele Sollecito da Vespa a spiegare come si fa a rollare una canna!

Colombo ministro della giustizia subito!

Domenica ho visto Gherardo Colombo dalla Annunziata. Ora, in un sistema nel quale viene allocato al ministero della giustizia Mastella e non uno come Gherardo Colombo è un sistema in cui evidentemente c'è qualcosa che non va. Colombo è stato protagonista della stagione di Mani Pulite che, a distanza di anni, non solo non è servita a niente, ma anzi viene ricordata come la stagione del "giustizialismo", in sostanza un periodo in cui un tot di giudici hanno pensato bene di cercare di ingabbiare un po' di politici. Così, tanto per passare un po' il tempo e guadagnare un po' di notorietà. Gherardo Colombo è invece una persona con un profondo senso dello stato e delle istituzioni che, ad esempio, ha ben chiaro qual'è IL problema dell'Italia quando dice: "Quando viene fatta giustizia emettendo una sentenza dopo 15 anni vuol dire non fare giustizia". Inoltre, commentando l'uscita di Berlusconi sui giudici e Dell'Utri di cui parlo sotto, ha detto: "uno che pensa una cosa del genere ha una visione della democrazia diversa da quella che sta nella Costituzione". Grande! Ha dato di fatto del fascista a Berlusconi, dicendo in modo garbato ciò che dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti: che a uno come Berlusconi manca l'abc della democrazia, come la separazione dei poteri (io ho sempre pensato che Berlusconi sia un fascista "naturale", cioé uno per il quale non serve nemmeno scomodare Mussolini). Ad ogni modo, uno come Colombo in questo paese passa per un estremista, come Borrelli, come la Bocassini e, oggi, magari come la Forleo e De Magistris.

Forza Italia!

Per un puro caso ho assistito a parte di una live performance di Berluskony (che scritto così magari lo fa sentire un po' Sarkozy) grazie a SkyTg24 che ha dato in diretta una parte del suo intervento a Montecatini al meeting dei circoli (mi pare) della libertà capitanati da Marcello Dell'Utri. Ho assistito piuttosto allibito ad un ex primo ministro che intratteneva un pubblico osannante mescolando nello stesso discorso aneddoti giovanili, sua madre, e slogan triti tipo l'italia-che-lavora-contro-l'italia-che-chiacchiera o l'Italia-dell'amore-contro-l'Italia-dell'odio (copyright che pensavo appartenesse a Cicciolina). Il tutto per raggiungere un climax oratorio cingendo dell'Utri e dicendo, più o meno testuale: "ma insomma, quest'uomo che ancora oggi suscita entusiasmo tra tanti giovani, sì, avrà anche avuto frequentazioni con dei mafiosi, ma come si fa a condannare uno per le sue frequentazioni? La pena dovrebbe recuperare un uomo alla società, ma chi è da recuperare non è quest'uomo ma i giudici che lo hanno punito". Standing ovation. Ora, è bene ricordare che Dell'Utri è un pregiudicato (ha una condanna passata in giudicato per false fatture, una condanna in secondo grado per tentata estorsione e un primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa) e un ex Presidente del consiglio che fa una scena del genere dovrebbe suscitare uno scandalo inaudito. Naturalmente niente di tutto è successo, per lo stato di morte apparente in cui versa l'informazione in Italia.

Catanzaro

Esami universitari falsificati
funzionario arrestato a Catanzaro


CATANZARO - In cambio di denaro falsificava i libretti universitari facendo risultare come superati esami che in realtà non erano mai stati sostenuti. Francesco Marcello, funzionario dell'Università, 49 anni, è stato arrestato dai carabinieri con le accuse di corruzione e falso ideologico e materiale.

Secondo gli inquirenti, Marcello ha consentito a un certo numero di studenti di conseguire la laurea in Giurisprudenza, facoltà presso la quale è responsabile della segreteria didattica.

All'arresto del funzionario si è arrivati nell'ambito di un'inchiesta condotta dal sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Salvatore Curcio, che ha chiesto al gip l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare. Marcello è stato posto agli arresti domiciliari.

(Repubblica, 14 novembre 2007)

domenica 4 novembre 2007

risolto il mistero del cinema italiano

Di recente Quentin Tarantino ha detto sostanzialmente che il cinema italiano fa schifo. In molti se la sono presa, anche se l'opinione per quanto mi riguarda è ampiamente condivisibile. Io i film italiano li evito il più possibile. L'ultima cosa che ho visto un po' per caso è un film di Ozpetek (di cui non ricordo il titolo) in cui una manager spietata ha una crisi di coscienza e si mette ad aiutare i poveri. Una cosa imbarazzante. Gli unici film carini che ricordo negli ultimi anni sono "Pane e tulipani" e "La lingua del santo", mentre ritengo dei piccoli capolavori "Peggio di così si muore" (con i Broncovitz di Crozza & co) e "Zora la vampira" dei Manetti Bros. Per il resto ricordo strazi a base di Castellitto. Il cinema italiano è in stato comatoso perenne essendo del tutto sparita soprattutto la capacità e la voglia di osare. Mentre in Europa sono usciti "L'Odio" in Francia, "Il Cameraman e l'assassino" in Belgio, e vari Almodovar in Spagna, in Italia nulla. L'unica cosa un po' audace che ricordo è stata "Almost Blue" di Infascelli, tratto dal libro di Lucarelli, che era piuttosto ridicolo. Ad ogni modo, oggi ho letto sul Venerdì che forse il motivo della crisi non è così misterioso. Tutto si può probabilmente spiegare con l'ostracismo nei confronti di Luca Barbareschi che, secondo lui, è il "migliore attore italiano" (testuale), ma nessuno lo chiama. Ecco dunque la spiegazione! La lobby veltronian-sinistrosa continua a fare lavorare la Buy, Rubini e compagnia e mette all'uscio un grande attore. Che è peraltro un fine intellettuale, a cui di recente ho sentito ad esempio dire in tv che il duce alla fine non faceva così schifo, e nemmeno Franco in fondo, per concludere insultando il suo interlocutore (Mario Adinolfi) per il suo aspetto fisico. Quindi, il mistero è risolto, grazie all'intervento provvidenziale del commissario Soneri-Barbareschi, interprete della prestigiosa fiction "Nebbie e delitti", vetta di una carriera che lo aveva visto addirittura apparire in "Cannibal Holocaust" (il che potrebbe farlo ben figurare agli occhi di Tarantino che quindi sarebbe di certo d'accordo con me!)

domenica 21 ottobre 2007

Mancini

L'Inter è stata penalizzata perché alcuni suoi tifosi hanno mostrato striscioni del tipo: "ciao colerosi" durante Inter-Napoli. La curva nord rimarrà vuota per un turno, poiché quegli striscioni sono stati giudicati razzisti. Mancini è riuscito a criticare la cosa dicendo che si trattava solo di sfottò, l'Inter ha addirittura fatto ricorso. Ieri sera, l'ottimo Varriale dopo Reggina-Inter ha fatto una domanda a Mancini sulla questione, dopo che molti l'avevano criticato, e Mancini si è incavolato di brutto accusando i giornalisti di strumentalizzare, che lui ha solo espresso un'opinione ecc. Non è purtroppo la prima volta che all'Inter calano le braghe davanti ai tifosi, malgrado un motorino volato dalla curva e un lancio di petardi nel derby che è costato mi pare 4 turni di squalifica al campo. Io in curva dell'Inter ci sono stato per circa 4 anni, dai 15 ai 19 anni (ultimo anno: scudetto 1989-90) e qualche idea me la sono fatta. Penso che da un lato Mancini abbia ragione quando dice che quelli non sono insulti razzisti. Cioé: lo scopo dell'Ultras è quello di insultare nel modo che ritiene più efficace la tifoseria avversaria. Se la tifoseria avversaria è "sensibile" a questioni "razziali" (tipo nord-sud) allora l'ultras urla "terroni", "lavatevi", ecc. In altri casi si usano altri argomenti: con gli juventini si inneggia all'Heysel, con i bolognesi al 2 agosto, con i bergamaschi "andate in cantiere", ecc. In questo senso, se si ritiene che l'ultras sia in grado di elaborare un idea di razzismo, in realtà se ne sopravvalutano le capacità intellettive. Il suo scopo è molto più modestamente quello di fare incazzare la tifoseria avversaria (in particolare quella con cui ci sono forti rivalità). Questo non toglie minimamente ragioni alla sanzione comminata all'Inter. Era ora. E' anche una cavolata l'argomentazione: "ma sono solo 5 imbecilli, così si colpiscono 5000 persone". Se infatti passasse una norma per la quale, in questi casi, l'unica azione possibile fosse contro i singoli, la forza disincentivante della norma sarebbe molto debole: chi volesse agire sa che la probabilità di essere individuato è molto bassa. Invece colpire nel mucchio è molto più efficace: quantomeno perché mette potenzialmente contro questi singoli i compari della curva. Dal punto di vista del singolo, è molto più disincentivante l'idea che: se causo una squalifica della curva, rischio che gli altri ultras mi rompano il culo (uso un linguaggio consono alla situazione). A farci caso è un po' come funziona la mafia, ma mi pare che altri abbiano già notato che nelle curve opera di fatto un insieme di norme similmafiose. In sostanza, per evitare che tutte queste assurdità continuino ad accadere (dagli striscioni insultanti ai morti, perché è qui che si arriva), basterebbe una cosa: sciogliere in modo coatto i gruppi ultras. Questi gruppi portano la violenza fino a partire dai propri nomi: brigate, commando (c'era addirittura "settembre bianconero"!), praticano di fatto l'estorsione nei confronti della società, al loro interno prevale una logica mafiosa. Andare allo stadio dovrebbe ridiventare un fatto essenzialmente personale: ci vado con gli amici/con la famiglia/con la fidanzata, non ci vado perché ci va il gruppo. Andare allo stadio dovrebbe ridiventare una tra le possibili opzioni su come passare un pomeriggio o una serata, e non una tappa in una specie di guerra civile strisciante fatta di infami, di gemellati, di conigli, di lamate, di vendette, ecc. Io in curva ci sono andato per 4 anni e mi ci sono divertito molto (mai dato mazzate, rischiato di prenderle sì), ma credo che la mia vita non avrebbe subito dei contraccolpi particolari se avessi rinunciato a quell'esperienza. In altre parole, se il prezzo da pagare è che qualcuno perderà qualche occasione di divertimento, i benefici saranno molto più sostanziosi.

sabato 20 ottobre 2007

MUSTella II

Prendo il giornale stamattina e trovo a tutta pagina la notizia che Mastella è indagato e quindi bisogna andare a votare (secondo lui). La logica mi sfugge. Ad esempio, il suo odiato collega Di Pietro, quando era ministro ed era indagato fece una cosa molto semplice (e a quanto mi risulta unica): si dimise, risolse i suoi problemi in tribunale e poi rientrò in politica. Questo tanto per dimostrare che non è difficile immaginarsi conseguenze diverse da quelle prospettate da Mastella rispetto all'indagine di un magistrato su un ministro. E' anche vero che tentare di fare un ragionamento qualsiasi di fronte a personaggi simili è tempo perso. La cosa che, almeno personalmente, non mi è del tutto chiara è: ma Mastella cosa ha di particolare? Cioé, per altri politici non è così difficile individuare delle peculiarità e ad esempio i loro gruppi (o lobby) di riferimento (chessò, i fascisti per Storace, gli evasori fiscali per Berluscony, i pensionati per Diliberto, le Coop per Fassino, i divorziati per Casini, ecc.). Cosa lo distingue da altri? Tempo fa gli ho sentito rivendicare in una trasmissione che lui è contrario al referendum (a proposito: ecco forse perché vuole andare a votare al più presto!) perché, in fondo, i partitini hanno assicurato la governabilità nel passato. C'era Massimo Giannini di Repubblica che gli ha chiesto: ma quale governabilità? L'Italia nel dopoguerra ha avuto circa 40 governi in 40 anni (altro esempio di tempo perso a fare un ragionamento semplice semplice con Clemente). Quindi teniamocelo, why not?

domenica 14 ottobre 2007

Per Dinci

Alla fine sono andato a votare alle primarie. Ci sono state diverse cose che mi avevano fatto passare la voglia: la mancanza di un faccia a faccia tra tutti i candidati, la procedura di voto con di fatto le liste bloccate, l'ideona di votare anche per i rappresentanti locali che ha creato scannamenti vari in diverse parti d'Italia, la mancanza di vero entusiasmo per i diversi candidati. Alla fine ha prevalso un ragionamento che mi sono trovato a fare spesso: anche se dal punto di vista personale il voto non mi dà molto, può in qualche modo servire a qualcun altro. Comunque, anche se in modo zoppicante, con questa occasione diverse persone si sono messe a fare politica, e questo è positivo. Il tempo dirà se un po' di novità riuscirà ad arrivare ai vertici. Ad ogni modo, i dubbi di avere fatto o meno una cosa giusta sono scomparsi mentre mi trovavo in coda al seggio. Insieme a me c'erano un ragazzo di colore e un signore di origine indiana o pachistana. Quella sensazione di "inclusione" da sola è bastata. Come direbbe Gianni Mura, altre considerazioni. D'altro canto cosa viene offerto a sinistra? Oggi ho comprato il Manifesto dopo parecchio. L'editoriale di Gabriele Polo sul PD mi ha messo sinceramente tristezza: "l'atto di crescita di un potentato... stabilizza il berlusconismo...trasformismo.." Insomma sembra scritto da un leghista, manca solo "Roma ladrona". Quelli che sono fuoriusciti dai DS non mi sembra abbiano ancora battuto un colpo (a parte quella geniale manifestazione in cui c'era una piazza che era contro Bush e contro il governo e una che era contro Bush ma non contro il governo). Più in là ci sono due partiti comunisti la cui divisione ora è senza senso (si erano divisi tra quelli che volevano essere comunisti ma al governo e quelli che volevano essere comunisti ma fuori dal governo). Si uniranno? Quando e in nome di cosa? L'unico indizio a mia conoscenza sono le parole di Giordano all'indomani dell'uscita di Mussi & Co: "insieme in una forza antiliberista e antimilitarista" (o anti qualcos'altro che non mi ricordo). Un po' pochino.

sabato 13 ottobre 2007

storace

Nei giorni scorsi l'On Storace ha difeso alcuni suoi simpatizzanti che avevo sostenuto la necessità di fornire a Rita Levi Montalcini delle stampelle per aiutarla a svolgere il suo lavoro di senatrice. "So' ragazzi" è stato il commento. Se ci fosse bisogno di dimostrare per l'ennesima volta che in Italia le cose funzionano alla rovescia, basterebbe citare questo caso: un premio Nobel viene insultato da un personaggio che tra le sue performance recenti può annoverare l'avere distrutto i bilanci della regione Lazio da governatore, l'essersi fatto trombare al giro successivo da Marrazzo per essere però, giustamente, ricompensato della trombatura con un posto da ministro dalla S. Berlusconi Inc. (e oggi accusa addirittura Napolitano di non poter dare lezioni di etica!), avere collezionato accuse (vedi Laziogate) tali da rendere quantomeno coraggioso il suo portare la faccia in giro. La cosa paradossale è che probabilmente molti italiani sono d'accordo con lui (e probabilmente anche con Calderoli che in Senato è riuscito a urlare ai senatori a vita, compresa la Montalcini, "andate a lavorare!" (sic)). Soffermatevi su questo: in questo paese può succedere che un Calderoli (quello della maglietta anti Islam) urli a un premio Nobel di andare a lavorare. Ma che paese è?

giovedì 11 ottobre 2007

Micci...CHE?

Gianfranco Micciché (presidente ARS) è riuscito a dire che è stato un errore dare il nome "Falcone e Borsellino" all'aeroporto di Palermo perché uno appena arriva in Sicilia pensa subito alla mafia, e questo non va bene per l'immagine dell'isola. A parte i facili commenti, va notato che questo ragionamento è simile a quello fatto a suo tempo da Silvio H. Berlusconi, non a caso capo del partito di Micciché, quando se la prese con sceneggiati tipo "La Piovra" perché, cribbio, i mafiosi sono quattro gatti e con certe trasmissioni si infanga l'immagine dell'Italia tutta. Ora, in un paese normale uno come Micciché non avrebbe probabilmente nemmeno iniziato una carriera politica ma, se proprio bisognava fargliela fare, la carriera l'avrebbe dovuta avere distrutta dopo che essersi fatto beccare a farsi consegnare la coca al ministero quando era sottosegretario (non mi ricordo di cosa, ma penso che non se lo ricordi nemmeno lui).

Beirut - Gulag Orkestar

Il disco è del 2006, ma me l'ero perso. Sembrano i Calexico se fossero europei e avessero Thom Yorke per cantante. Bellissimo. Ascoltate magari la mattina "Postcards from Italy"

Vita fuori tempo di Ivan Dolinar - Josip Novakovich

Lettura in crescendo, all'inizio così così, da un certo punto in poi molto divertente.
7-/10

mercoledì 3 ottobre 2007

un pallottoliere all'Onorevole please

L'On. Prestigiacomo, ospite ieri serà a Ballarò ha regalato la seguente chicca. Si parlava di sgravi alle imprese sull'Irap e un esponente di Confindustria stava spiegando che la cosa gli sembrava positiva ecc. La Presti (che, letto quest'estate, asserisce di non avere mai avuto amici di sinistra in gioventù..) lo ha interrotto dicendo che questi sgravi nel caso favorirebbero le grandi imprese e non le piccole. Il confindustriale ha risposto secco che questo non è vero, essendo l'Irap calcolata sul numero di dipendenti, quindi con un dipendente si paga tot mentre con 100 dipendenti..e la Presti ha ribadito: "Ecco appunto, ci guadagnano di più le grandi imprese!" Ora, se ad esempio l'Irap è 10 Euro per lavoratore, un'impresa con un lavoratore paga 10 e un'impresa con 100 lavoratori paga 1000. Ma l'incidenza è, in proporzione, la stessa sia per la piccola che per la grande impresa. Forse l'On Prestigiacomo pensa che l'India sia più ricca dell'Italia perchè ha un PIL più grande (nel 2006: $4.164 trillion vs $1.756 trillion, da cia.gov). Onorevole, insegno Economia a Palermo al primo anno, se passa da queste parti in aula c'è posto (porti magari anche il suo collega Schifani).

martedì 18 settembre 2007

Sonic Youth

Sonic Youth @ Roundhouse
(performing Daydream Nation)
London
30 agosto 2007

Don't look back..? Back to the future! (pessima..)

lunedì 27 agosto 2007

ciclismo urbano

Ogni tanto, in diverse parti del mondo, dei ciclisti si incontrano casualmente e circolano per la città. Le strade una volta tanto sono occupate da veicoli silenziosi, gli unici rumori sono quelli dei campanelli o delle chiacchiere. Gli automobilisti, se rallentati da questo corpo estraneo, spesso e volentieri danno in escandescenza. Inizialmente con il clacson, poi con insulti assortiti (da vaffanculo semplici, a machi "puttane!" indirizzati alle signore, fino al classicissimo "andate a lavorare!"), e a volte con manovre di sorpasso semi-omicide. I motivi per si partecipa sono diversi. Chi è ecologista, chi ha un approccio più politicizzato (la bici come strumento sovversivo, l'alternativa al consumo di petrolio e alle sue guerre), chi gode della modificazione dello spazio urbano che si può creare, come ad esempio quando la strada diventa luogo di socializzazione, e la carovana di fatto diventa una festicciola ambulante, chi desidera semplicemente stare in compagnia, chi vuole prendersi una rivincita nonviolenta sulla prepotenza delle automobili.

Baldini

Nella pattumiera che complessivamente è diventato il calcio italiano, in una città che ha avuto il campo squalificato per 7 mesi dopo la morte di un poliziotto durante una partita, l'allenatore ha pensato bene di tirare un calcio nel sedere al collega alla prima gara di campionato. E' riuscito pure a non chiedergli scusa nemmeno il giorno dopo, a mente teoricamente fredda ma evidentemente sempre a cervello al minimo (o forse al massimo, si vede che di più non ce la fa). C'è chi (Mazzone, ma la cosa incredibile è che vadano a chiedere un parere ad una cariatide come lui) dice pure che: "siamo uomini e si può sbagliare". Giganteggia Pippo Baudo che, giustamente, auspica che il Baldini si levi di torno.

lunedì 20 agosto 2007

www.agosud.com

Cronaca di una bella sola presa a Marzamemi (SR) con l'affitto di un appartamento della Agosud. Nella foto si vede l'appartamento che abbiamo affittato, così come si vede nel sito dei gestori. Bello vero? All'atto della prenotazione telefonica, chiedo esplicitamente in merito alla silenziosità della casetta. Il Dott. P?#*o (dato che una laurea non si nega a nessuno) mi dice, quasi testualmente: "Nella zona ci sono dei pub, ma solo nel fine settimana c'è confusione." Benissimo. Alla presa in consegna della casa, verso il saldo di 600 Euro, che si sommano ai 250 di acconto (per 10 giorni), senza che venga rilasciata alcun tipo di ricevuta. Alla sera notiamo che, innanzitutto, i pub hanno i tavolini a circa tre metri dalla porta di ingresso (che è al livello della strada). In più: il ventilatore (unica fonte di refrigerio) è rotto e viene a mancare l'acqua. Inoltre, essendo in corso un festival cinematografico nella piazza a m.2 dall'ingresso, c'è casino fino alle 2-3 di notte. Per farla breve: nei giorni successivi manca l'acqua altre tre volte, si dorme sempre poco e male e, dulcis in fundo, gli ultimi due giorni la fognatura dà in escandescenza regalandoci detriti dal piatto della doccia e dal tombino di fronte all'ingresso (vedi foto, insieme ad un dettaglio delle prestigiose rifiniture dell'alloggio). ps: alla fine, dietro esplicita richiesta, abbiamo avuto la ricevuta il giorno della partenza!


SCHIFani

"Il fatto che l'argomento tasse costituisca tema di dibattito politico e' la conferma che il governo Prodi, continua a caratterizzarsi per l'utilizzo spregiudicato della leva fiscale per la soluzione dei problemi del paese. L'assenza di qualunque riforma strutturale della spesa pubblica ha comportato addirittura l'aumento della stessa con il risultato di aver bruciato le maggiori entrate fiscali" (da Repubblica, 20 agosto 2007). Della serie, la parola all'esperto. Il governo Berlusconi è stato capace di mandare l'avanzo primario a zero anche grazie alla sua incapacità di contenere la spesa pubblica (vedi sia la Tabella 3.3 in Faini et al, 2006, "I conti a rischio", Il Mulino, sia Perotti, 2004, "Bilancio di un ministro" su lavoce.info.). Che un governo di centrosinistra faccia fatica a contenere la spesa, a maggior ragione con una maggioranza come quella attuale, può non piacere (a me personalmente non piace), ma ci può stare. Che invece un governo "liberista" in cinque anni non ne sia stato lontanamente capace è un altro paio di maniche. Tanto c'è Schifani che provvede a informare el pueblo..Avevo già notato Schifani in una trasmissione televisiva offrire una perla di politica economica dicendo una cosa tipo: ma come! Ora che c'è la ripresa voi la soffocate con le tasse! Vai Schifani! Attendiamo una bella politica fiscale restrittiva durante una recessione.

sabato 18 agosto 2007

Mimmo Mele

Immenso e inarrivabile! Meglio di lui solo il presidente dell'Unione per l'ordine morale, menzionato ne "Il Vizietto", deceduto tra le braccia di una prostituta minorenne di colore (e infatti era un film).

martedì 14 agosto 2007

senza Zucchero, grazie

Tra i misteri d'Italia, uno dei più incomprensibili è il successo di Zucchero. Inizia la carriera scimmiottando, anche nelle movenze, un personaggio già obsoleto da decenni, Joe Cocker. Riesce poi misteriosamente a diventare, nella considerazione di molti, il depositario dello spirito del blues in Italia. Ma soprattutto, basa spesso il suo successo sulla "libera reinterpretazione" di brani altrui. Ad esempio, il pezzo che sta girando ora in Italia (mi pare si chiami "Un kilo") è copiato spudoratamente da "Seed 2.0" dei Roots, cosa che non dovrebbe sfuggire a chi lo ascolta dato che il pezzo era piuttosto in voga nell'estate del 2003. Eppure nessuno che lo faccia notare, dai deejay alla stampa. Qualche anno fa, a Striscia la notizia, si erano occupati della cosa facendo ascoltare a Zucchero una registrazione di un brano da cui lui apparentemente aveva "attinto" (ricordo anche che Skin degli Skunk Anansie riconobbe facilmente nell'attacco di un pezzo di Sugar un suo brano). Il povero Staffelli allora ricevette una serie di insulti di sapore mafioso (tipo: "io non ti faccio più lavorare"), oltre che espressioni garbate tipo: "mettiamo che tua moglie si in*$li un negro...", il che peraltro la dice lunga, oltre che sullo spessore umano dell'artista, sulla considerazione del bluesman per le persone di colore che, tra le altre cose, hanno inventato il blues e il jazz, generi che lo dovrebbero ispirare. Anche allora, dopo che diverse migliaia di persone videro tutto ciò in tv, nulla. La fama di Zucchero non ne uscì minimamente scalfita (miracoli della stampa, della potenza delle case discografiche e della nostrana insipienza). Nella foto: Zucchero mentre interpreta la vera anima del blues al Cala di Volpe a Porto Cervo (prezzo della serata: 1000 Euro).

Callisto - Torsten Krol

Nelle vicende di uno spilungone la follia dell'American Way of Life (e anche un po' della nostra)
8/10

martedì 24 luglio 2007

Preghierina del passeggero

Santo protettore dei passeggeri, ti prego, fai fallire l'Alitalia. Mi hanno perso il bagaglio nelle ultime due volte in cui ho volato con loro, sempre sulla tratta Roma-Palermo, due su due, il 100%.
La prima volta sono dovuto andare a mie spese a Fiumicino a recuperarlo (cosa che avrebbero potuto fare loro tranquillamente). Ora sono alla vigilia delle vacanze e devo partire, oltre che senza quello che era in valigia, con la seccatura di dovere seguire a distanza la faccenda.
Ti prego, fai che tutti quelli che "lavorano" in questo modo, sicuri di non essere licenziati dato che in questo caso è praticamente impossibile accertare le responsabilità, figuriamoci sanzionarle, rimangano a spasso e siano costretti a trovarsi un bel lavoro di quelli moderni, senza tutele, senza malattia, senza ferie pagate, e senza tutti quei privilegi di cui hanno sempre goduto. Fai, insomma, un po' di giustizia. Grazie.

domenica 22 luglio 2007

numeri, carni, e ossa


"Se si pensa di affrontare il tema previdenza con la calcolatrice - è la risposta piccata di Guglielmo Epifani - non va bene, non va proprio bene. Non trattiamo con la calcolatrice perché dietro i numeri, ci sono sempre condizioni, problemi"
"I lavoratori non sono numeri, ma persone in carne e ossa. Questo il Governo lo deve sapere e questo messaggio - conclude Diliberto - deve diventare il cuore dell'azione della sinistra"
Nel dibattito recente sulle pensioni, da parte di chi si è opposto in vario modo a quella che dovrebbe essere una questione banale (se aumenta la speranza di vita automaticamente dovrebbe aumentare l'età pensionabile), come Epifani e Diliberto (che, da membro della maggioranza ha appena annunciato una campagna contro la maggioranza), si è sentito questo strano argomento, cioé che se si parla di pensioni non si deve parlare di numeri ma di persone. Il che implicherebbe un qualcosa di misteriosamente sbagliato nel comportamento di chi, in una materia che per definizione si basa su entrate (contributi) e uscite (pensioni), prova a ragionare partendo da una qualche relazione tra queste due voci. Ogni famiglia (credo anche quelle di Epifani e Diliberto) cerca di fare quadrare i conti confrontando spese e redditi, e se a fine mese i conti non tornano cerca di prendere qualche provvedimento, che passa necessariamente per le persone che compongono la famiglia (se si è in deficit si spenderà di meno o si cercherà di guadagnare di più). Quindi è naturale che accanto ai numeri ci siano le persone, ma non capisco perché ci si immagina una specie di contrapposizione tra i due aspetti dello stesso problema.
D'altro canto non credo che i numeri siano del tutto estranei alla spiegazione quantomeno del comportamento dei sindacati, i cui iscritti sono sempre più spesso...indovina...pensionati...(in carne ed ossa naturalmente) (vedi ad esempio: http://www.eurofound.europa.eu/eiro/1998/03/word/it9803224fit.doc)

sabato 14 luglio 2007

Boadrum

7/7/07

Il vero evento del 7/7/07!
Boredoms' BOADRUM (77 drummers @ Empire Fulton State Park, New York)

lunedì 25 giugno 2007

istigazioni

Scena: interrogazione dopo avere fatto uno scritto da circa 20/30.

domanda: monopolio e concorrenza
risposta: per iniziare, grafico sbagliato del monopolio; per proseguire, concetti confusi sulla concorrenza (il che ispira la domanda successiva su un concetto elementare)
domanda: qual'è la condizione per la massimizzazione del profitto
avvertimento: se non risponde a questa domanda l'esame non lo passa
risposta: blah blah blah...ma non che ricavo marginale (o prezzo) = costo marginale
primo tentativo di bocciatura
reazione: ma professore è l'ultima materia-ho la tesi pronta-lei non mi può bocciare-ecc.
altra domanda: l'elasticità della domanda
risposta: formule a memoria, unico ragionamento: sbagliato
domanda: la rapresentazione grafica del modello Keynesiano
risposta: nulla
conferma della bocciatura
reazione: ma lei..., ma io..., non sono mai stata bocciata, .... , lei mi sta istigando a lasciare questa facoltà...

fate voi.

sabato 16 giugno 2007

w la famiglia!

Oggi, 16 giugno 2007, un difensore della famiglia tradizionale ha annunciato il divorzio.

Un VERO difensore della famiglia tradizionale ha invece confermato il suo impegno a favore dell'istituzione pilastro della società occidentale sposandosi per la terza volta.

sabato 2 giugno 2007

Dal Festival dell'Economia


Breve resoconto di quello che ho visto al Festival dell'Economia, quest'anno su capitale umano e capitale sociale.
Della presentazione vorrei ricordare la dedica a Riccardo Faini, scomparso da poco, economista serio, merce rara in Italia soprattutto tra coloro che in qualche modo hanno avuto a che fare con le cose di governo.
Partha Dasgupta ha introdotto uno dei due temi principali del festival, il capitale sociale, con molto stile, anche se la sua definizione di capitale sociale è discutibile essendo basata semplicemente sulla presenza di interconnessioni sociali. Perchè si possa avere capitale sociale questa è una condizione necessaria ma non suffiente (ad esempio la mafia si basa pesantemente sulle interconnessioni sociali ma certamente non ha il connotato di "capitale sociale"). Alberto Bisin ha dato qualche elemento affinché si possa discutere di immigrazione con qualche cifra in mano e non solo in base alla emotività o al calcolo politico. Il "terrore" per lo straniero in parte dell'occidente, tra cui l'Italia (ben rappresentato in una slide con la copertina di un libro della Fallaci), non trova solide giustificazioni. Un dato interessante è ad esempio che, in Inghilterra, il considerarsi fortemente musulmano è correlato con l'avere successo economico. Altro dato, forse non particolarmente sorprendente, è che l'integrazione è un processo lungo, che richiede alcune generazioni e in questo senso le politiche dovrebbero essere volte ad accompagnare tale processo, e certo né a forzarlo e tantomeno a bloccarlo. Essenzialmente, l'Italia sconta il fatto che l'immigrazione è ancora un fatto nuovo (noi abbiamo al massimo la seconda generazione di immigrati, metre in paesi come gli USA e Gran Bretagna siamo alla terza o quarta). In Italia poi vi è una politica sull'immigrazione quantomeno schizofrenica che non aiuta, in particolare quando tenta di seguire gli "umori" della gente. Il governo Berlusconi-Borghezio, ad esempio, ha fatto la seguente cosa: ha stabilito i criteri per avere il permesso di soggiorno per ricevere il quale si sono presentati 400.000 immigrati (rimasti ordinatamente in fila anche di notte davanti agli uffici postali, pur essendo trattati come bestiame), e poi ha rilasciato 160.000 permessi, creando con un tratto di penna 240.000 clandestini. L'essere clandestino chiaramente aumenta la probabilità di delinquere per la persona o per i suoi familiari, e quindi per questa via si aumenta la propensione a delinquere degli immigrati per legge! Salvo poi inventarsi propensioni al crimine legate alla etnia...
Attendevo poi con una certa trepidazione il confronto tra Fabio Mussi e Roberto Perotti. Perotti tra gli economisti è noto per le sue analisi del sistema universitario italiano che ne mettono in evidenza in maniera impietosa lo stato di arretratezza rispetto ad altri sistemi, sia europei che extra-europei. La sua ricetta è piuttosto semplice: privatizzare, o lasciare in vigore un sistema di finanziamento essenzialmente pubblico ma con un aumento drastico del grado di decentralizzazione (università libere di assumere chi vogliono, di pagare quanto vogliono, di offrire il tipo di titolo che vogliono, di fissare le rette che vogliono, ecc. Il tutto in un chiaro quadro di premi e sanzioni tali da scoraggiare l'assunzione di somari, parenti, amici, ecc.). Devo dire che Mussi, anche per le sue doti di politico, ha tenuto testa piuttosto bene cercando di fatto di mostrare che, con le riforme che sta proponendo, buona parte delle proposte di Perotti sono in effetti accolte, il tutto nei vincoli e nei margini che si trova di fronte. L'impressione è che parte di quello che sta facendo Mussi sia discutibile (ad esempio rimane un'incognita quello che la nuova agenzia per la valutazione della ricerca riuscirà effettivamente a fare), ma allo stesso tempo siamo anni luce dai suoi predecessori (Moratti in primis), e certamente ci si sta muovendo nella direzione giusta. Uno dei problemi sarà la reazione dell'establishment al forte cambiamento nelle regole del reclutamento, per ora previsto solo per i ricercatori, ma i cui principi dovranno poi essere estesi agli associati e agli ordinari. Luigi Guiso ha invece parlato di capitale sociale spostando il discorso essenzialmente sull'Italia. In base a vari indicatori, il capitale sociale nel meridione è più basso che nel centro-nord: ad esempio nel meridione la percentuale di persone che si fidano del prossimo è molto più bassa che nel centro-nord (ma in Italia è in media più bassa che nei paesi scandinavi ad esempio). Questo viene considerata una parte importante della spiegazione dei divari nord-sud. La cosa interessante è che l'ipotesi di Putnam, in base alla quale questo può apparentemente essere ricondotto alla struttura istituzionale dell'Italia intorno al 1100 (!), sembra potere essere confermata. In quel periodo storico il centro-nord vide la nascita dei comuni, mentre nel sud si instaurò una dominazione "dall'alto". Nel primo caso il processo stimolò lo sviluppo di relazioni "orizzontali" tra gli individui e i gruppi, che portarono all'indipendenza dei comuni, e che prevedevano lo sviluppo ad esempio della fiducia reciproca. Al contrario, nel sud si instaurarono rapporti di tipo "verticale", dal dominatore ai dominati, che non sortirono l'effetto citato. La domanda è come sia possibile che ciò che è accaduto centinaia di anni fa possa avere effetti persistenti fino ad oggi. Personalmente non trovo la cosa del tutto assurda, essendo possibile che i tratti culturali e comportamentali sviluppati allora si siano tramandati di generazione in generazione (il capitale sociale è estremamente persistente). Philippe Aghion ha presentato un'idea secondo la quale, se un paese è lontano dalla "frontiera tecnologica", come può essere stata l'Europa nei decenni passati, allora le politiche economiche possono essere di un certo tipo (ad esempio ci si può permettere rigidità nel mercato del lavoro), essendo l'attività innovativa essenzialmente basata sull'imitazione. Viceversa, se un paese è prossimo alla frontiera, l'attivitàò innovativa si dovrebbe basara sull'innovazione in senso proprio, e allora si dovrebbe introdurre maggiore flessibilità, maggiore libertà di entrata nei mercati, maggiore apertura al commercio, ecc. In essenza, la politica economica non dovrebbe basarsi sulla dicotomia "più stato/meno stato", ma su "che tipo" di stato. Non sono convintissimo di modelli del genere, che pretendono di spiegare troppe cose contemporaneamente e arrivano a prescrizioni di politica economica mastodontiche. Ma mi ha fatto piacere sentire un economista di Harvard definire "spazzatura" la ricetta di politica economica basata sul "meno tasse!", essenziale elemento delle ricette della destra nostrana e del nord-est.
Pier Luigi Bersani ha direi fatto un figurone per almeno due motivi. Da un lato ha rivendicato i primi risultati delle sue riforme (1200 nuove farmacie, più di 2000 nuove panetterie, ecc.). Tanto? Poco? Come nel caso di Mussi certamente anni luce rispetto ai predecessori (soprattutto i "liberisti"). Inoltre, in un discorso più generale ha rivendicato quello che sta facendo come discorso culturale, in cui se la politica deve cambiare anche la società deve darsi una mossa. Per Bersani quello che serve perché il paese si muova è "fiducia e senso civico": per quanto mi riguarda uno che la pensa così ha ben chiare quali siano le priorità (bravo!).
Padre Fabrizio Valletti e Suor Carolina Iavazzo hanno raccontato le loro esperienze di educatori a Scampia, a Brancaccio e nella locride. La cosa per me sorprendente è stata la seguente: quando vedo ad esempio i bimbi della Vucciria (molto simili a quelli di Brancaccio descritti da Suor Carolina) mi pongo spesso la domanda di come potrei convincerli a scegliere una alternativa di vita, oppure ad andare a scuola, e mi immagino che la cosa sia molto difficile. Invece i due relatori hanno mostrato nei loro racconti che per fare cambiare strada a questi bambini bastano delle cose molto semplici, come andare fuori dal loro quartiere (a Scampia ci sono bambini che non sono mai stati al mare! o in Piazza Plebiscito), o essere messi a giocare con una palla in un luogo che non sia la strada (come era la parrocchia di Padre Puglisi). Questo può solo fare aumentare la rabbia pensando a quello che le istituzioni potrebbero fare (cose semplici!) e che invece non fanno. La latitanza delle istituzioni (sindaci, presidenti di regioni, forze dell'ordine) nelle situazioni che i relatori affrontano o hanno affronatato, è stata confermata da entrambi, in particolare da Suor Carolina. Padre Puglisi era stato lasciato solo, anche di fronte alle minacce e, sue parole, ad esempio nella locride ai posti di blocco viene fermata la vecchina con l'utilitaria e non il mafioso col macchinone (mi sorprende un po' in questo caso che non ci si ricordi delle vittime).
Questo è quello che ho visto del festival. Nel complesso, il festival ha centrato quelli che sono due aspetti fondamentali dello sviluppo economico e due grossi problemi per l'Italia, l'istruzione (sia nelle scuole che nelle imprese), e la mancanza di fiducia reciproca. D'altro canto siamo il paese del "fidarsi è bene, non fidarsi è meglio"..

sabato 26 maggio 2007

My girlfriend's brain

questo è il cervello della mia fidanzata

giovedì 24 maggio 2007

!!!

!!!
lee's palace
toronto
19 maggio 2007

mercoledì 23 maggio 2007

Evan Parker - Time Lapse

Fan-ta-sti-co
(giudizio basato sull'ascolto di 3 pezzi)

Fan-ta-stic
(opinion based on the first 3 tracks)

martedì 22 maggio 2007

osean tirtiin

"Osean tirtiin" è il modo in cui Vincenzo Mollica ha definito il film "Ocean's Thirteen" al TG1 di oggi. Dunque, Vincenzo Mollica non sa l'inglese. Questo può apparire sorprendente per chi, da una vita, fa il critico cinematografico per la Rai e che per definizione dovrebbe masticare la lingua in cui escono i film di Hollywood (per implicazione immagino dunque che Mollica non sia in grado di assistere ad un film in lingua originale). Invece è perfettamente normale, così come è normale che altri personaggi Rai che ogni tanto hanno a che fare con la lingua straniera, ad esempio perché hanno degli ospiti, non spiccichino una parola di inglese (ad esempio Simona Ventura, di cui ricordo una penosa esibizione con gli Oasis a Quelli che il calcio). Il problema è che queste persone non hanno il mimimo incentivo ad imparare l'inglese, perché evidentemente per il tipo di lavoro che fanno non è un requisito minimo (ricordo invece di avere assistito ad un programma francese in cui il presentatore accoglieva un ospite inglese con perfetta pronuncia), ed evidentemente non subiscono nessun'altro tipo di pressione sociale che li possa incentivare. Basterebbe il timore di fare una figuraccia con il pubblico, con i colleghi, o con il proprio direttore.

lunedì 21 maggio 2007

inter campione

Julio Cesar e Stankovic festeggiano il meritato tricolore.

venerdì 18 maggio 2007

MUSTella?

Clemente Mastella (ritratto nella foto in una delle sue numerose iniziative a favore della famiglia tradizionale), ha recentemente annunciato l'astensione del suo partito quando la legge sul conflitto di interessi arriverà in aula.
Questa è l'ultima minaccia rivolta al governo. La penultima consisteva invece alla sua uscita dal governo nel caso di referendum elettorale o, immagino, nel caso di una qualsiasi iniziativa rivolta a ridurre la frammentazione dei partiti.
Il comportamento di Mastella è facilmente comprensibile se lo si descrive in un modo molto semplice: Mastella è impegnato a difendere il suo posto di lavoro, né più né meno di chiunque altro lavoratore e di qualsiasi altro parlamentare. Per questo motivo è contrario a rinunciare al suo partitino, e per questo motivo minaccia a destra e a manca allo scopo di tutelare la sua posizione di rendita, piuttosto che la coalizione a cui appartiene.
Il problema però è che le minacce di Mastella sono credibili. Se si andasse infatti ad una crisi per colpa sua e ad esempio ad elezioni anticipate, il centrosinistra sicuramente non lo accetterebbe nuovamente ma lui si ricandiderebbe nel centrodestra che anzi lo accoglierebbe a braccia aperte. Questa situazione ad esempio non vale per l'ala sinistra dell'Unione che infatti di recente ha minacciato (sul rifinanziamento delle missioni militari, sulla base di Vicenza, ecc.), ma alla fine ha serrato i ranghi e si è ricompattata intorno a Prodi. Questo per il semplice motivo che al di fuori dell'Unione molti parlamentari di PRC, CI, Verdi ecc, non verrebbero rieletti.
Come uscirne? Non è facile. L'unica cosa certa è la domanda che si pongono in tanti: ma era proprio necessario imbarcare Mastella? Dargli addiritura il ministero della Giustizia? Che è un po' come dare ad Erode il ministero della famiglia.

martedì 15 maggio 2007

Palermo, Italia

Le elezioni di Palermo hanno confermato il sindaco ridens Diego Cammarata. Per una persona come me, che viene da fuori, questo può apparire bizzarro. Un visitatore occasionale può notare subito ad esempio alcune cose: Palermo è una città con una sottospecie di segnaletica stradale; a Palermo non c'è sostanzialmente una fermata dell'autobus che si possa definire tale (con pensiline in ordine, indicazioni delle linee, degli orari ecc.); i cassonetti della spazzatura sembra che siano stati fatti sistematicamente esplodere; la raccolta differenziata è più o meno al livello a cui era in altre parti d'Italia 10-15 anni fa; la circolazione è del tutto caotica e si possono vedere tranquillamente passare davanti a vigili impassibili ciclomotori con almeno un paio di passeggeri senza casco, magari nella corsia riservata ai mezzi pubblici, magari in senso contrario. Quindi, ho trovato quantomeno grottesco che il sindaco in carica addirittura si ripresentasse.
Non solo si è ripresentato ma ha vinto al primo turno, il che suggerisce un'amara riflessione. La Sicilia, e in particolare Palermo, sono territori dove le istituzioni sono assenti (i casi citati sopra sono accumunati nel dimostrare ciò). Chi ha funzioni di "governo" di fatto garantisce la latitanza delle istituzioni, il che può sembrare un paradosso ma non lo è, e quando fa campagna elettorale, in modo più o meno esplicito, promette che le istituzioni continueranno a latitare. Questo riesce a incontrare il consenso di varie categorie di persone: dalle truppe di professionisti che prosperano grazie a consulenze e pareri forniti a caro prezzo all'amministrazione, o alle convenzioni stipulate con essa; ai dipendenti pubblici (ultimi gli autisti per autobus assunti senza che avessero la patente); ai delinquenti più o meno organizzati (basti pensare che Cammarata è stato l'unico candidato sindaco a non firmare pubblicamente un impegno contro il racket promosso da Addiopizzo). A questo si somma la moltitudine di persone, troppo povere e/o ignoranti, che possono essere facilmente ingannate (se vince Y perderai il lavoro!), ricattate (se vuoi la casa allora vota X!), oppure più semplicemente comprate (50 euro pare).
Ultima nota: il giorno successivo l'assunzione da parte del Comune dei suddetti autisti senza patente, il Cav. Berlusconi-Mastrota, autorevole esponente del liberismo all'italiana, è riuscito a dire, a Palermo: "Noi siamo il partito della moralità".

Forza Rutelli!

Il noto esponente di Forza Italia, Francesco Rutelli, è tornato ad attaccare il governo sulla questione dell'Ici. Si ricorderà che la questione fu posta con una mossa da piazzista dal leader dello stesso Rutelli, il Cav. Berlusconi-Mastrota, in chiusura di campagna elettorale: "Avete capito bene...elimineremo l'Ici!".
Rutelli, infiltrato nel centrosinistra fin dai tempi della sua finta competizione col Berlusconi-Mastrota per un posto da presidente del consiglio, già da tempo aveva dimostrato una scarsa capacità di mimetismo, probabilmente riconducibile alla sua scarsa intelligenza tout-court, facendosi smascherare in modo palese in occasione del referendum sulla fecondazione assistita. Anche di recente aveva trovato il modo di manifestare il suo vero credo in alcune occasioni: rompendo casi eccezionali di compattezza dell'esecutivo, come intorno ai decreti Bersani, oppure mostrando pubblicamente rammarico per la sua mancata partecipazione alla manifestazione oscurantista denominata "Family Day". Il tutto peraltro dopo una magistrale interpretazione all'ultimo convegno della Margherita in cui si era mostrato come un alfiere dell'unità di quelle formazioni politiche che confluiranno nel Partito Democratico. Quello che non è chiaro è il motivo per il quale ai vertici del centrosinistra non si siano stati ancora presi provvedimenti.

mercoledì 9 maggio 2007

scusi professore...

S: Scusi professore, sono della laurea triennale, volevo sapere se nel nostro programma vanno fatte in microeconomia entrambe le scomposizioni, come "Aschy (?)" (nota: il riferimento è alla scomposizione in effetto di reddito e effetto di sostituzione con il metodo di Hicks e con quello di Slutsky, che si pronuncia con la "u", ma il problema non è la pronuncia)
IO: Ma veramente nel programma il capitolo è indicato per intero.
S: Ma corre voce tra gli studenti che non siano da fare entrambe....e il capitolo su economia internazionale è da fare tutto?
IO: Anche quello è indicato da fare per intero..


Insomma se si stampa e diffonde un programma, perché devono "circolare voci" tra gli studenti che forse è uno scherzo? Che ci sono dei trabocchetti? Che dei capitoli sono indicati per intero ma invece se ne deve fare un pezzo?

scusi professore...

Con questo post inizio una "rubrica" sul tipo di questioni che vengono spesso poste dagli studenti, il che può dare un'idea del tipo di usura a cui è sottoposto un docente universitario.
Disclaimer I: so benissimo che i lavori usuranti sono ben altri rispetto alla docenza, l'uso dell'aggettivo è chiaramente ironico.
Disclaimer II: se per caso uno/ studente/ssa dovesse riconoscersi, non se ne voglia a male. Quello che penso in questi casi è che certe questioni andrebbero risolte innanzitutto da soli/e, e che certamente chiunque ha le risorse per farlo, dovrebbe solo provare un po' di piu' a cercarle.

S: Scusi professore, posso farle qualche domanda sul corso, sa non sono di Palermo..
IO: Il ricevimento era ieri ma mi dica..
S: Volevo qualche informazione generale, sa ho visto tutta questa matematica, come è fatto l'esame? Vengono chieste tutte queste dimostrazioni? Ecc..
IO: E' tutto in rete. Ce l'ha il computer?
S: Si, ma sa a volte non riesco a connettermi, a volte non c'è la linea...

lunedì 7 maggio 2007

dichiaro i Melvins santi protettori di questo blog. amen

martedì 1 maggio 2007

lightning bolt


lightning bolt
cox 18
milano
20 ottobre 2004

ghost dog

primo maggio. portella della ginestra. ho rivisto Ghost Dog. Grande! Grande! Grande! il gangster fan di Flavor Flav. Ma come si fa?

primo messaggio

in questo blog intendo parlare di quello che mi pare