mercoledì 14 novembre 2007

l'informazione

Qualche sera fa la televisione ha offerto uno spettacolo particolare. Andavano in onda in contemporanea sulle principali reti (RAI 1 e Canale 5) due programmi di informazione condotti da autorevoli giornalisti (Vespa e il sopravvalutato Mentana), dedicati all'omicidio di Meredith, la studentessa inglese uccisa a Perugia. Questo è un caso in cui gli stessi inquirenti ci stanno capendo poco, ma ciò nonostante ben due trasmissioni sono state costruite sul fatto. Una cosa interessante che ho ascoltato è stato un parere di un giornalista inglese. Questo diceva che, in Inghilterra, in un caso del genere ai giornalisti viene proibito di scrivere alcunché, fino a che non c'è qualcosa di certo da riportare. Invece qui da noi questi fatti di cronaca nera diventano dei casi nazionali anche se di accertato c'è poco o nulla. Questo senza la minima preoccupazione nei riguardi di chi viene sbattuto in prima pagina ("sbatti il mostro in prima pagina" sembra non sia servito a niente), nel paese dei garantisti peraltro (en passant: niente male lo spessore del padre di Sollecito che, prima ancora di andare a Perugia dichiara: "Mio figlio è innocente!" A quando un padre che, in una situazione del genere dichiara: "Spero che mio figlio sia innocente, se non lo fosse è giusto che paghi, ho comunque fiducia negli inquirenti"?). Comunque, questa storia mi fa pensare alcune cose: da un lato, come detto abbondantemente da tanti, in Italia è in corso da tempo una sistematica operazione di occultamento delle questioni importanti e della loro sostituzione con la cronaca nera. Dall'altro che una legge come quella inglese da noi non passerebbe mai, o il fatto che non ci sia è una prova della potenza della lobby dei giornalisti, ennesima casta. D'altro canto, la fine è nota: Amanda Knox all'Isola dei Famosi, Patrick Lumumba nell'orchestrina di Buona Domenica e Raffaele Sollecito da Vespa a spiegare come si fa a rollare una canna!

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