giovedì 27 marzo 2008

ESAMI COMPRATI ALLA SAPIENZA: 27 RINVII A GIUDIZIO

Ventisette rinvii a giudizio, due assoluzioni e sei proscioglimenti. Si e' conclusa cosi' l'inchiesta della procura di Roma sulla presunta compravendita di esami alla Sapienza alla facolta' di giurisprudenza tra il 2002 e il 2003. Lo ha deciso il gup Barbara Callari pronunciandosi sulla richiesta di rinvio a giudizio del pm Vincenzo Barba, secondo cui nell'ateneo c'era "una struttura strategicamente insediata capace di condizionare il percorso universitario degli studenti e, in particolare, di artefare le valutazioni degli stessi in sede di esame, attraverso l'opera di corruzione" dietro il pagamento di migliaia di euro. I ventisette, che si dovranno presentare il 9 luglio prossimo davanti all'ottava sezione del tribunale, sono, secondo i ruoli ricoperti all'epoca, gli impiegati Civita Ribaudi, Loreto Fioravanti, Ada Ungheri, Nicola Circosta, Sebastiana Angeletti, Matilde Mariani, Maria Tostini, Antonio Riccitelli, il professore Gianfranco Albini, gli assistenti Gabriella Troise, Pietro Maria Putti, Giorgio Francolini, Fausta Pugliese, Michele Franco Gelardi, gli studenti Fabio Falcone, Luca Arnone, Gabriele Pulcini e il fratello Daniele, Rodoula Zacharopoulou, Vincenzo Spinelli, Maurizio Rocchi, Luigi De Filippis, Antonio Pagliaro, sua madre Carmela Rosa Galione, Moira Nardone, il fidanzato Andrea Infantino, e Romano Galavotti. Il giudice ha assolto, in sede di giudizio abbreviato, perche' il fatto non sussiste (articolo 530 comma secondo Cpp che equivale alla vecchia formula dell'insufficienza di prove) la studentessa Cinzia Fazi e l'assistente Franco Cala'. Non doversi procedere, invece, per l'assistente Fabio Franceschi, gli studenti Paolo Visco, Carmina Corigliano, Giuseppe Fabiano, Cristiano Rossi e per l'impiegata Annarita Massari. Per alcuni dei rinviati a giudizio il gup ha disposto parziali proscioglimenti in relazione ad alcuni capi d'imputazione.

Repubblica, 27 marzo 2008

venerdì 21 marzo 2008

italia

Stamattina ho chiamato TELE2 per chiedere la disdetta di un'utenza. Ho chiamato oggi (21 marzo) perchè in un paio di chiamate precedenti mi avevano detto che, dato che il contratto scade il 24 marzo, dovevo chiamare a ridosso della data di scadenza. La motivazione era che, per evitare una penale, dovevo disdire "almeno 30 giorni prima". Avevo fatto notare che "almeno 30" vuol dire o 30 o più di 30, per cui se stavo chiamando il 20 gennaio o il 10 febbraio andava bene. Niente da fare. Oggi chiamo e mi sento dire che è troppo tardi, e che il contratto non si può disdire. Avrei dovuto chiamare il 24 febbraio! Chiedo conferma che la norma contrattuale fosse "almeno 30" e mi viene detto di sì. Ma questo, presso TELE2, evidentemente si interpreta in maniera diversa da quanto la lingua italiana suggerisca. Vengo consigliato di mandare un fax, insulto l'operatore e procedo. Stamattina mi tocca vedere in tv un signore con il trapianto e un chilo di cerone in faccia che riscuote il 40% dei consensi degli italiani dire che, siccome ora si sta occupando lui di Alitalia, la cosa si farà. La cosa sarebbe salvare una compagnia che avrebbe dovuto fallire non una ma cento volte, i cui lavoratori starebbero bene per la maggior parte a scaricare le casse al mercato. Ma che, invece, essendo in campagna elettorare tutti (TUTTI!) si affannano a difendere come un orgoglio nazionale e non come una delle tante vergogne di questo paese. Ieri sera mi tocca vedere in tv che gli ospedali dal nord al sud sono pieni di medici "obiettori", gente che di fronte a donne che vivono il dramma dell'aborto, invece di prestare assistenza preferiscono umiliarle, che si rifiutano di prescrivere la pillola del giorno dopo ma che magari inorridiscono se si chiede di distribuire i preservativi nelle scuole. Ieri sera ho visitato alcune delle meravigliose chiese di Palermo, stracolme di devoti, per la maggior parte ben vestiti e pasciuti, in preparazione per la Pasqua e magari pronti a votare in massa per Lombardo, per condannare la Sicilia ad un altro lustro di sottosviluppo (ma con il ponte sullo stretto si intende!). La scorsa settimana, sempre a Palermo, è stata multata una signora perché andava in bici sul marciapiede. In una città dove si viaggia in tre o quattro sul ciclomotore, dove le piazze sono infestate dai posteggiatori abusivi, dove girano automobili con impianti stereo a volumi da stadio a tutte le ore. Perchè uno dovrebbe continuare a vivere in questo paese? Ora vediamo se riesco a postare questo sfogo, visto che il collegamento by Alice va a singhiozzo da settimane. Ho chiesto un intervento un paio di settimane fa e il gentile operatore mi ha detto ."guardi magari domani no, ma nei prossimi giorni qualcuno la contatterà" Domani no, appunto...