domenica 14 ottobre 2007

Per Dinci

Alla fine sono andato a votare alle primarie. Ci sono state diverse cose che mi avevano fatto passare la voglia: la mancanza di un faccia a faccia tra tutti i candidati, la procedura di voto con di fatto le liste bloccate, l'ideona di votare anche per i rappresentanti locali che ha creato scannamenti vari in diverse parti d'Italia, la mancanza di vero entusiasmo per i diversi candidati. Alla fine ha prevalso un ragionamento che mi sono trovato a fare spesso: anche se dal punto di vista personale il voto non mi dà molto, può in qualche modo servire a qualcun altro. Comunque, anche se in modo zoppicante, con questa occasione diverse persone si sono messe a fare politica, e questo è positivo. Il tempo dirà se un po' di novità riuscirà ad arrivare ai vertici. Ad ogni modo, i dubbi di avere fatto o meno una cosa giusta sono scomparsi mentre mi trovavo in coda al seggio. Insieme a me c'erano un ragazzo di colore e un signore di origine indiana o pachistana. Quella sensazione di "inclusione" da sola è bastata. Come direbbe Gianni Mura, altre considerazioni. D'altro canto cosa viene offerto a sinistra? Oggi ho comprato il Manifesto dopo parecchio. L'editoriale di Gabriele Polo sul PD mi ha messo sinceramente tristezza: "l'atto di crescita di un potentato... stabilizza il berlusconismo...trasformismo.." Insomma sembra scritto da un leghista, manca solo "Roma ladrona". Quelli che sono fuoriusciti dai DS non mi sembra abbiano ancora battuto un colpo (a parte quella geniale manifestazione in cui c'era una piazza che era contro Bush e contro il governo e una che era contro Bush ma non contro il governo). Più in là ci sono due partiti comunisti la cui divisione ora è senza senso (si erano divisi tra quelli che volevano essere comunisti ma al governo e quelli che volevano essere comunisti ma fuori dal governo). Si uniranno? Quando e in nome di cosa? L'unico indizio a mia conoscenza sono le parole di Giordano all'indomani dell'uscita di Mussi & Co: "insieme in una forza antiliberista e antimilitarista" (o anti qualcos'altro che non mi ricordo). Un po' pochino.

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