sabato 20 ottobre 2007

MUSTella II

Prendo il giornale stamattina e trovo a tutta pagina la notizia che Mastella è indagato e quindi bisogna andare a votare (secondo lui). La logica mi sfugge. Ad esempio, il suo odiato collega Di Pietro, quando era ministro ed era indagato fece una cosa molto semplice (e a quanto mi risulta unica): si dimise, risolse i suoi problemi in tribunale e poi rientrò in politica. Questo tanto per dimostrare che non è difficile immaginarsi conseguenze diverse da quelle prospettate da Mastella rispetto all'indagine di un magistrato su un ministro. E' anche vero che tentare di fare un ragionamento qualsiasi di fronte a personaggi simili è tempo perso. La cosa che, almeno personalmente, non mi è del tutto chiara è: ma Mastella cosa ha di particolare? Cioé, per altri politici non è così difficile individuare delle peculiarità e ad esempio i loro gruppi (o lobby) di riferimento (chessò, i fascisti per Storace, gli evasori fiscali per Berluscony, i pensionati per Diliberto, le Coop per Fassino, i divorziati per Casini, ecc.). Cosa lo distingue da altri? Tempo fa gli ho sentito rivendicare in una trasmissione che lui è contrario al referendum (a proposito: ecco forse perché vuole andare a votare al più presto!) perché, in fondo, i partitini hanno assicurato la governabilità nel passato. C'era Massimo Giannini di Repubblica che gli ha chiesto: ma quale governabilità? L'Italia nel dopoguerra ha avuto circa 40 governi in 40 anni (altro esempio di tempo perso a fare un ragionamento semplice semplice con Clemente). Quindi teniamocelo, why not?

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