domenica 20 aprile 2008

no, we can't

Il centrodestra ha vinto le elezioni. Era prevedibile, l'unico dubbio (e/o speranza) era che ne uscisse con una maggioranza ridotta al Senato. Non è successo. Ne sono seguite, e sono ancora in corso, discussioni sui motivi della vittoria e, soprattutto, della sua ampiezza. Prendendo spunto da alcuni episodi dell'ultima puntata di Annozero, provo a buttare giù qualche considerazione. L'episodio è stato da un lato Fuksas che diceva che in fondo gli italiani sono un popolo di ignoranti, e Di Pietro che ricordava la faccenda dell'assetto illegale delle telecomunicazioni in Italia, recentemente certificato dalla UE. Dopo questi spunti, la parte che rappresentava la destra (il giornalista Facci) ha detto: "Ma alla gente non importa nulla di Rete4, c'è il problema della sicurezza, degli immigrati, ecc.". Questa, che sicuramente è un'affermazione che contiene molta verità, presuppone però l'indipendenza delle "istanze" dei cittadini dall'assetto del sistema informativo italiano. Già in trasmissione Di Pietro gli ha risposto in questo senso. Vorrei provare ad articolare meglio questo punto, partendo proprio dai due temi che, apparentemente, hanno portato molti voti al centrodestra, in particolare alla Lega.
L'immigrazione/la sicurezza. Il problema, sembra, è che ci siano in giro troppi clandestini. Cosa determina l'essere clandestini? Ovviamente la legge, in particolare in due modi: i) per i criteri che stabilisce siano necessari per essere in regola; ii) attraverso i numeri di permessi che vengono rilasciati. Il precedente governo Berlusconi promosse la legge Bossi-Fini che fissò dei criteri e stabilì un certo numero di permessi, mi pare circa 200000. Tutti ricordiamo le file di immigrati che, come bestie, furono costretti a fare la coda davanti agli uffici postali. Le stime parlarono di 500000 persone in fila. Ora, se si stabiliscono dei criteri e si presentano 500000 persone, che mostrano la loro faccia e portano i loro documenti, questo vuol dire che in quel momento ci sono appunto 500000 persone potenzialmente in regola. Se però si concedono 200000 permessi, si creano 300000 clandestini. E' cioè la legge che, in teoria, dovrebbe servire a combattere la clandestinità, a crearne. E' evidente poi che la condizione di clandestinità favorisce la marginalità e la delinquenza. Quindi, tutto può fare la destra tranne che accusare altri di avere in qualche modo favorito la clandestinità e quindi la criminalità. Per inciso, il vituperato governo Prodi, nell'affrontare la questione dei permessi di soggiorno, aveva introdotto ad esempio la possibilità di svolgere le pratiche via internet, cosa che dovrebbe contribuire a rendere l'Italia un paese civile ma che, ovviamente, non ha fatto e non fa notizia. E con questo possiamo passare alla questione della informazione. E' inutile dilungarsi sul livello infimo dell'informazione in Italia, ma qualcosa si può sottolineare. Innanzitutto il conflitto di interessi. Berlusconi ha fatto a più riprese capire come lui tratta i giornalisti non servili, checché lui ne dica. A parte i casi più recenti di Santoro, Biagi e Luttazzi, basterebbe ricordare il caso di Indro Montanelli. Montanelli riferì, testuale, che Berlusconi, da proprietario de "Il Giornale", gli chiese esplicitamente di "mettere il suo giornale al servizio di Forza Italia" (allora partito nascente). Indro disse arrivederci. In queste condizioni, quale può essere l'effetto sugli incentivi di un giornalista in Italia di fare informazione non asservita? Ad esempio un giovane che vuole fare carriera? Detto questo, veniamo alla questione della sicurezza. Manganelli, il capo delle forze di polizia, durante un servizio in tv a capodanno, da una centrale operativa, affermò che i dati mostrano un calo di vari reati in Italia, ma si deve registrare un picco dell'allarme sociale rispetto a questi temi. Chi ne sarà mai responsabile? E' di oggi l'ennesima notizia di violenze sessuali ad opera di stranieri clandestini. Ma chi ricorda che la maggior parte di stupri avviene in famiglia? Se un rumeno investe dei passanti va in prima pagina per giorni. Ma se un rumeno viene travolto? Io ricordo almeno due casi recenti in cui ho visto trafiletti parlare di rumeni investiti, ma ovviamente nessun telegiornale ci ha aperto.
E allora smettiamo di pensare che l'assetto vergognoso dell'informazione in Italia non abbia niente a che fare con le "istanze" della gente. C'è una parte politica che fomenta le paure e che contribuisce a generare situazioni di emarginazione per poi passare all'incasso (di voti) al momento delle elezioni, e sarebbe ora che almeno al nord qualcuno cominciasse ad accorgersene. Questo è reso possibile dal fatto che abbiamo un'informazione che non fa, che non può fare, il suo mestiere. Dicono che il centrosinistra ha pagato le "malefatte" del governo Prodi. Forse, dopo cinque anni di centrodestra eravamo in paradiso e, in soli due anni, il terribile Prodi ci ha portato all'inferno? I giornali esteri liquidano i cinque anni di Berlusconi in due righe: anni in cui Berlusconi ha fatto leggi per sè e nulla per il paese. Da noi una cosa del genere così lampante non si potrebbe nemmeno discutere. Sarebbe un'opinione faziosa, stalinista, ecc. Quando Berlusconi è andato da Mentana, dopo Veltroni, ha detto tra le altre cose, che non è vero che Mangano aveva condanne. Invece ne aveva tre prima di morire, ma Mentana non lo ha corretto. Poi ha detto che Prodi gli ha lasciato un rapporto debito/PIL del 104%, ma Mentana si è ben guardato di fargli notare che con lui al governo il rapporto era salito al 106%. Quindi, questa è la situazione. Al netto di tutte le colpe del centrosinistra, passato e presente, è chiaro che questo continua ad essere un paese in cui il confonto democratico non si può svolgere in modo normale, e negli anni a venire le cose non potranno che peggiorare.
Siamo minoranza, abituiamoci a non farcene una ragione.

domenica 13 aprile 2008

ho votato

Ho votato. Ho votato PD alla Camera, al Senato, e alla Regione. Provo a spiegare il perché.
Alle politiche: perché penso che, di gran lunga rispetto al PDL, al PD abbiano presente cosa fare per rimettere in sesto il paese. Dal lato del PD ho sentito parlare di mobilità sociale, di rischio, di formazione professionale nell'arco della vita lavorativa, di tassazione speciale per incentivare il lavoro femminile, di certezza del diritto, di rifiuto dei voti della criminalità, di rispetto delle istituzioni. Tutte cose di cui credo l'Italia abbia gran bisogno. Avrei voluto sentire parlare più esplicitamente di unioni civili, di fecondazione assistita, di diritti degli omosessuali. Di questo si è parlato più chiaramente in SA e tra i socialisti, ma in entrambi i casi all'interno di un quadro sconsolante (dalla riabilitazione della scala mobile alla riabilitazione di De Michelis). Quindi, se c'è una speranza che qualcosa cambi in questo paese, questa risiede nel PD.
Alle regionali: beh, in Sicilia è facile. La pubblica amministrazione è uno dei principali responsabili del sottosviluppo dell'isola. Votare Lombardo vuol dire esprimere soddisfazione per le condizioni attuali: uno stuolo infinito di persone che si abbeverano alla mammella pubblica (ahi questi liberisti di destra!), e l'ultimo posto in tutte le graduatorie di qualità della vita (anche se, come ho sentito dire di recente a Bondi in tv, in fondo in Sicilia le cose non vanno così male, di recente ci sono stati dei risultati eccezionali, in cosa non si è capito).

venerdì 11 aprile 2008

Vota Anna

giovedì 3 aprile 2008

Bari, esami venduti all'università. Sei arresti, c'è anche un professore

Sei persone arrestate. Un giro di affari bloccato. Scenario l'università di Bari. I carabinieri del reparto operativo hanno così chiuso 'Esamopoli', l'inchiesta legata a un vorticoso giro d'affari (circa 50.000 euro in soli otto mesi) per la compravendita di esami e di tesi di laurea nella facoltà di Economia dell'ateneo pugliese. Quella stessa facoltà in cui già nel 2006 era emerso uno scandalo dello stesso genere.

Le misure restrittive riguardano un docente ordinario di matematica per l'economia dimessosi dopo l'avvio dell'inchiesta, un suo assistente, il capo segreteria di un dipartimento, un funzionario a riposo e due addetti alle aule. A tutti vengono contestati reati quali l'associazione per delinquere finalizzata alla concussione, corruzione, falso, rivelazione del segreto d'ufficio.

I carabinieri hanno scoperto che per la vendita degli esami c'era un vero e proprio tariffario. Si passava dai 700 euro per quelli più facili, a più di 3.000 per quelli difficili. Le vittime erano studenti italiani fuori sede e greci, cioè coloro che incontravano maggiori difficoltà nel sostenere le prove.

L'esame di matematica, tanto per fare un esempio, si passava con un trucco. Bisognava frequentare un ciclo di lezioni private a pagamento nell'istituto
Mediterraneo delle Scienze, presieduto dall'assistente del docente. Si pagavano 3.500 euro e il gioco era fatto. Inoltre, agli studenti venivano fornite tesi di laurea già fatte, sottratte dagli archivi della facoltà di Economia. Le tesi venivano scannerizzate, veniva rifatta la copertina ed erano pronte per l'uso.

Dall'inchiesta emerge che uno studente ha sborsato 15 mila euro per superare una serie di esami anche perché - ha spiegato lui stesso ai militari - "chi accettava di pagare la prima volta cadeva nella spirale del malaffare e doveva pagare sempre, fino a quando decideva l'organizzazione".