domenica 25 novembre 2007

Il ritorno di Cagliostro

Quando ho parlato male del cinema italiano mi sono scordato di Ciprì e Maresco. In senso buono, cioè di autori tra i pochi che hanno coraggio. Sono finalmente riuscito a vedere un loro lungometraggio dopo tonnellate di Cinico Tv e altre cose televisive (Il Ritorno di Cagliostro), complice una pessima distribuzione dei loro lavori. Il film è stupendo, impostato come "Forgotten Silver" di Peter Jackson, con la Trinacria Cinematografica al posto di Colin McKenzie. Tod Browning, John Waters, Fellini (?), Lynch frullati, anzi rifritti alla palermitana. I luoghi comuni dissacrati (Santa Rosalia, I beati paoli), gustose prese per il sedere del mainsteam (Tornatore e Benigni). Disgustoso, noioso e poetico.

venerdì 16 novembre 2007

Qualcosa di sinistra?

L'Onu ha votato la moratoria sulla pena di morte. Una cosa eccezionale, se si pensa che a promuoverla ci ha pensato in modo determinante...l'Italia! Incredibile eh? D'altro canto l'anno scorso grazie all'Italia è stata fermata la guerra tra Israele e Libano. Per cui, una volta tanto, parliamo bene di questo paese e, lo so è dura, di D'Alema (quello della Bicamerale, del governo con Cossiga, di Unipol, ecc.) (qui in una foto giovanile con il futuro ministro dell'Università Mussi)

mercoledì 14 novembre 2007

vizzini

Una delle cose simpatiche che hanno caratterizzato finora la mia vita in Sicilia è la scoperta che Carlo Vizzini è ancora in circolazione. Non solo, apparentemente è anche ancora parecchio influente. Io pensavo che ormai fosse stato consegnato alla storia insieme a ruderi della prima repubblica come Altissimo, Nicolazzi, Gaspari, ecc. (se non ricordo male Vizzini era stato ministro delle poste stabilendo record clamorosi di assunzioni). Tra le altre cose, Vizzini appare spesso sulle tv locali ad esempio in una trasmissione che segue le partite del Palermo dove svolge la funzione di esperto di calcio (e dove viene chiamato affettuosamente "il senatore"). Ad ogni modo, ho appena assistito a quella che credo sia una rubrica fissa su una rete locale che si chiama: "Il punto di Vizzini". Il senatore ha tentato di spiegare come un articolo della finanziaria attualmente in discussione in Senato rappresenti un duro colpo per il sud. Da quanto ho capito (la spiegazione non è stata esattamente chiara), c'è una norma che riduce una tassa sulle imprese (l'IRES) in maniera significativa ma, a quanto spiega il senatore, questo avviene in modo più sostanzioso per le imprese "più grandi e meno indebitate" che non per le imprese "più piccole e più indebitate". Quindi, sostiene Vizzini, dato che le seconde sono soprattutto nel sud, ecco un duro colpo al meridione da parte del governo. Ora, a parte i piagnistei della classe dirigente locale che incolpa stabilmente il governo nazionale delle disgrazie della Sicilia, giusto per continuare ad ottenere trasferimenti , questo argomento sulle tasse da chi in fin dei conti fa parte della liberista Forza Italia lascia un po' interdetti. Ammettendo che le cose stiano come dice Vizzini (ma da come si è incasinato mentre spiegava non sono nemmeno sicuro che abbia capito l'articolo), a me sembrerebbe normale premiare con un bonus fiscale le imprese più efficienti. Mi pare sia la terza volta in cui parlo delle assurdità di esponenti di Forza Italia in materia economica e, mi accorgo solo ora, si tratta di tre siciliani. Credo non ci sia bisogno di andare fino a Roma per scoprire chi sono i responsabili dei mali della Sicilia, basta accendere la tv.

l'informazione

Qualche sera fa la televisione ha offerto uno spettacolo particolare. Andavano in onda in contemporanea sulle principali reti (RAI 1 e Canale 5) due programmi di informazione condotti da autorevoli giornalisti (Vespa e il sopravvalutato Mentana), dedicati all'omicidio di Meredith, la studentessa inglese uccisa a Perugia. Questo è un caso in cui gli stessi inquirenti ci stanno capendo poco, ma ciò nonostante ben due trasmissioni sono state costruite sul fatto. Una cosa interessante che ho ascoltato è stato un parere di un giornalista inglese. Questo diceva che, in Inghilterra, in un caso del genere ai giornalisti viene proibito di scrivere alcunché, fino a che non c'è qualcosa di certo da riportare. Invece qui da noi questi fatti di cronaca nera diventano dei casi nazionali anche se di accertato c'è poco o nulla. Questo senza la minima preoccupazione nei riguardi di chi viene sbattuto in prima pagina ("sbatti il mostro in prima pagina" sembra non sia servito a niente), nel paese dei garantisti peraltro (en passant: niente male lo spessore del padre di Sollecito che, prima ancora di andare a Perugia dichiara: "Mio figlio è innocente!" A quando un padre che, in una situazione del genere dichiara: "Spero che mio figlio sia innocente, se non lo fosse è giusto che paghi, ho comunque fiducia negli inquirenti"?). Comunque, questa storia mi fa pensare alcune cose: da un lato, come detto abbondantemente da tanti, in Italia è in corso da tempo una sistematica operazione di occultamento delle questioni importanti e della loro sostituzione con la cronaca nera. Dall'altro che una legge come quella inglese da noi non passerebbe mai, o il fatto che non ci sia è una prova della potenza della lobby dei giornalisti, ennesima casta. D'altro canto, la fine è nota: Amanda Knox all'Isola dei Famosi, Patrick Lumumba nell'orchestrina di Buona Domenica e Raffaele Sollecito da Vespa a spiegare come si fa a rollare una canna!

Colombo ministro della giustizia subito!

Domenica ho visto Gherardo Colombo dalla Annunziata. Ora, in un sistema nel quale viene allocato al ministero della giustizia Mastella e non uno come Gherardo Colombo è un sistema in cui evidentemente c'è qualcosa che non va. Colombo è stato protagonista della stagione di Mani Pulite che, a distanza di anni, non solo non è servita a niente, ma anzi viene ricordata come la stagione del "giustizialismo", in sostanza un periodo in cui un tot di giudici hanno pensato bene di cercare di ingabbiare un po' di politici. Così, tanto per passare un po' il tempo e guadagnare un po' di notorietà. Gherardo Colombo è invece una persona con un profondo senso dello stato e delle istituzioni che, ad esempio, ha ben chiaro qual'è IL problema dell'Italia quando dice: "Quando viene fatta giustizia emettendo una sentenza dopo 15 anni vuol dire non fare giustizia". Inoltre, commentando l'uscita di Berlusconi sui giudici e Dell'Utri di cui parlo sotto, ha detto: "uno che pensa una cosa del genere ha una visione della democrazia diversa da quella che sta nella Costituzione". Grande! Ha dato di fatto del fascista a Berlusconi, dicendo in modo garbato ciò che dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti: che a uno come Berlusconi manca l'abc della democrazia, come la separazione dei poteri (io ho sempre pensato che Berlusconi sia un fascista "naturale", cioé uno per il quale non serve nemmeno scomodare Mussolini). Ad ogni modo, uno come Colombo in questo paese passa per un estremista, come Borrelli, come la Bocassini e, oggi, magari come la Forleo e De Magistris.

Forza Italia!

Per un puro caso ho assistito a parte di una live performance di Berluskony (che scritto così magari lo fa sentire un po' Sarkozy) grazie a SkyTg24 che ha dato in diretta una parte del suo intervento a Montecatini al meeting dei circoli (mi pare) della libertà capitanati da Marcello Dell'Utri. Ho assistito piuttosto allibito ad un ex primo ministro che intratteneva un pubblico osannante mescolando nello stesso discorso aneddoti giovanili, sua madre, e slogan triti tipo l'italia-che-lavora-contro-l'italia-che-chiacchiera o l'Italia-dell'amore-contro-l'Italia-dell'odio (copyright che pensavo appartenesse a Cicciolina). Il tutto per raggiungere un climax oratorio cingendo dell'Utri e dicendo, più o meno testuale: "ma insomma, quest'uomo che ancora oggi suscita entusiasmo tra tanti giovani, sì, avrà anche avuto frequentazioni con dei mafiosi, ma come si fa a condannare uno per le sue frequentazioni? La pena dovrebbe recuperare un uomo alla società, ma chi è da recuperare non è quest'uomo ma i giudici che lo hanno punito". Standing ovation. Ora, è bene ricordare che Dell'Utri è un pregiudicato (ha una condanna passata in giudicato per false fatture, una condanna in secondo grado per tentata estorsione e un primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa) e un ex Presidente del consiglio che fa una scena del genere dovrebbe suscitare uno scandalo inaudito. Naturalmente niente di tutto è successo, per lo stato di morte apparente in cui versa l'informazione in Italia.

Catanzaro

Esami universitari falsificati
funzionario arrestato a Catanzaro


CATANZARO - In cambio di denaro falsificava i libretti universitari facendo risultare come superati esami che in realtà non erano mai stati sostenuti. Francesco Marcello, funzionario dell'Università, 49 anni, è stato arrestato dai carabinieri con le accuse di corruzione e falso ideologico e materiale.

Secondo gli inquirenti, Marcello ha consentito a un certo numero di studenti di conseguire la laurea in Giurisprudenza, facoltà presso la quale è responsabile della segreteria didattica.

All'arresto del funzionario si è arrivati nell'ambito di un'inchiesta condotta dal sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Salvatore Curcio, che ha chiesto al gip l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare. Marcello è stato posto agli arresti domiciliari.

(Repubblica, 14 novembre 2007)

domenica 4 novembre 2007

risolto il mistero del cinema italiano

Di recente Quentin Tarantino ha detto sostanzialmente che il cinema italiano fa schifo. In molti se la sono presa, anche se l'opinione per quanto mi riguarda è ampiamente condivisibile. Io i film italiano li evito il più possibile. L'ultima cosa che ho visto un po' per caso è un film di Ozpetek (di cui non ricordo il titolo) in cui una manager spietata ha una crisi di coscienza e si mette ad aiutare i poveri. Una cosa imbarazzante. Gli unici film carini che ricordo negli ultimi anni sono "Pane e tulipani" e "La lingua del santo", mentre ritengo dei piccoli capolavori "Peggio di così si muore" (con i Broncovitz di Crozza & co) e "Zora la vampira" dei Manetti Bros. Per il resto ricordo strazi a base di Castellitto. Il cinema italiano è in stato comatoso perenne essendo del tutto sparita soprattutto la capacità e la voglia di osare. Mentre in Europa sono usciti "L'Odio" in Francia, "Il Cameraman e l'assassino" in Belgio, e vari Almodovar in Spagna, in Italia nulla. L'unica cosa un po' audace che ricordo è stata "Almost Blue" di Infascelli, tratto dal libro di Lucarelli, che era piuttosto ridicolo. Ad ogni modo, oggi ho letto sul Venerdì che forse il motivo della crisi non è così misterioso. Tutto si può probabilmente spiegare con l'ostracismo nei confronti di Luca Barbareschi che, secondo lui, è il "migliore attore italiano" (testuale), ma nessuno lo chiama. Ecco dunque la spiegazione! La lobby veltronian-sinistrosa continua a fare lavorare la Buy, Rubini e compagnia e mette all'uscio un grande attore. Che è peraltro un fine intellettuale, a cui di recente ho sentito ad esempio dire in tv che il duce alla fine non faceva così schifo, e nemmeno Franco in fondo, per concludere insultando il suo interlocutore (Mario Adinolfi) per il suo aspetto fisico. Quindi, il mistero è risolto, grazie all'intervento provvidenziale del commissario Soneri-Barbareschi, interprete della prestigiosa fiction "Nebbie e delitti", vetta di una carriera che lo aveva visto addirittura apparire in "Cannibal Holocaust" (il che potrebbe farlo ben figurare agli occhi di Tarantino che quindi sarebbe di certo d'accordo con me!)