domenica 30 agosto 2009

Matrimoni gay

Il grafico rappresenta la relazione tra la percentuale di favorevoli ai matrimoni gay e il GDP pro capite del 2008 per un campione di paesi UE. E' evidente che la relazione è abbondantemente positiva, cioè nei paesi in cui questa percentuale è maggiore, maggiore è il GDP (ok, i paesi ex-est hanno altri motivi per essere attualmente particolarmente poveri. Rifacendo la stima senza di loro il coefficiente rimane abbondantemente positivo. Rifacendola solo per loro il coefficiente rimane altamente significativo, p-value: 5.6%). Che diventando favorevoli ai matrimoni gay si diventi anche più ricchi? Ovviamente no. E' però probabile che l'essere favorevole ai matrimoni gay sia correlato con una maggiore apertura mentale, una maggiore disponibilità nei confronti delle "minoranze" (donne, stranieri, omosessuali, giovani, informatici, chimici, ingegneri, scienziati, ecc.), in particolare della loro ascesa socio-economica. In un mondo dove è essenziale l'emersione dei talenti e delle capacità di innovazione, questo atteggiamento diventa cruciale. Essere favorevole ai matrimoni gay è probabilmente una buona spia dei tratti culturali di un paese, e dove vi è maggiore bigottismo sono probabilmente diffusi comportamenti che non fanno bene all'economia che ha bisogno, come accennato, di innovazione e di assunzione di rischio. Un paese turbato dall'idea che due persone dello stesso sesso si possano sposare, e che non si azzarda a varare leggi decenti in questo senso (mi viene in mente casualmente l'Italia), ha poche speranze di porsi su un sentiero di sviluppo economico moderno. Più proabile una transizione verso un modello premoderno, stile Sacro Romano Impero.

The Doughboys

Grazie di esistere. Nel paese dell'illegalità a senso unico (cioè si va in galera se si falsifica una Vuitton ma non se si falsifica un bilancio), c'è qualcuno che contribuisce a ristabilire un minimo di proporzioni.
Info qui.