domenica 21 ottobre 2007

Mancini

L'Inter è stata penalizzata perché alcuni suoi tifosi hanno mostrato striscioni del tipo: "ciao colerosi" durante Inter-Napoli. La curva nord rimarrà vuota per un turno, poiché quegli striscioni sono stati giudicati razzisti. Mancini è riuscito a criticare la cosa dicendo che si trattava solo di sfottò, l'Inter ha addirittura fatto ricorso. Ieri sera, l'ottimo Varriale dopo Reggina-Inter ha fatto una domanda a Mancini sulla questione, dopo che molti l'avevano criticato, e Mancini si è incavolato di brutto accusando i giornalisti di strumentalizzare, che lui ha solo espresso un'opinione ecc. Non è purtroppo la prima volta che all'Inter calano le braghe davanti ai tifosi, malgrado un motorino volato dalla curva e un lancio di petardi nel derby che è costato mi pare 4 turni di squalifica al campo. Io in curva dell'Inter ci sono stato per circa 4 anni, dai 15 ai 19 anni (ultimo anno: scudetto 1989-90) e qualche idea me la sono fatta. Penso che da un lato Mancini abbia ragione quando dice che quelli non sono insulti razzisti. Cioé: lo scopo dell'Ultras è quello di insultare nel modo che ritiene più efficace la tifoseria avversaria. Se la tifoseria avversaria è "sensibile" a questioni "razziali" (tipo nord-sud) allora l'ultras urla "terroni", "lavatevi", ecc. In altri casi si usano altri argomenti: con gli juventini si inneggia all'Heysel, con i bolognesi al 2 agosto, con i bergamaschi "andate in cantiere", ecc. In questo senso, se si ritiene che l'ultras sia in grado di elaborare un idea di razzismo, in realtà se ne sopravvalutano le capacità intellettive. Il suo scopo è molto più modestamente quello di fare incazzare la tifoseria avversaria (in particolare quella con cui ci sono forti rivalità). Questo non toglie minimamente ragioni alla sanzione comminata all'Inter. Era ora. E' anche una cavolata l'argomentazione: "ma sono solo 5 imbecilli, così si colpiscono 5000 persone". Se infatti passasse una norma per la quale, in questi casi, l'unica azione possibile fosse contro i singoli, la forza disincentivante della norma sarebbe molto debole: chi volesse agire sa che la probabilità di essere individuato è molto bassa. Invece colpire nel mucchio è molto più efficace: quantomeno perché mette potenzialmente contro questi singoli i compari della curva. Dal punto di vista del singolo, è molto più disincentivante l'idea che: se causo una squalifica della curva, rischio che gli altri ultras mi rompano il culo (uso un linguaggio consono alla situazione). A farci caso è un po' come funziona la mafia, ma mi pare che altri abbiano già notato che nelle curve opera di fatto un insieme di norme similmafiose. In sostanza, per evitare che tutte queste assurdità continuino ad accadere (dagli striscioni insultanti ai morti, perché è qui che si arriva), basterebbe una cosa: sciogliere in modo coatto i gruppi ultras. Questi gruppi portano la violenza fino a partire dai propri nomi: brigate, commando (c'era addirittura "settembre bianconero"!), praticano di fatto l'estorsione nei confronti della società, al loro interno prevale una logica mafiosa. Andare allo stadio dovrebbe ridiventare un fatto essenzialmente personale: ci vado con gli amici/con la famiglia/con la fidanzata, non ci vado perché ci va il gruppo. Andare allo stadio dovrebbe ridiventare una tra le possibili opzioni su come passare un pomeriggio o una serata, e non una tappa in una specie di guerra civile strisciante fatta di infami, di gemellati, di conigli, di lamate, di vendette, ecc. Io in curva ci sono andato per 4 anni e mi ci sono divertito molto (mai dato mazzate, rischiato di prenderle sì), ma credo che la mia vita non avrebbe subito dei contraccolpi particolari se avessi rinunciato a quell'esperienza. In altre parole, se il prezzo da pagare è che qualcuno perderà qualche occasione di divertimento, i benefici saranno molto più sostanziosi.

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