giovedì 4 settembre 2008

Life on other planets is difficult



Vedendo il video di presentazione di Chrome, il browser di Google, mi è venuto il dubbio se l'Italia sia sullo stesso pianeta degli Stati Uniti. Nel video si vedono i tecnici di Google che spiegano le caratteristiche del nuovo prodotto che, a occhio, potrebbe sbaragliare il campo. A parlare sono dei giovani, uno yankee, un indiano, un cinese, una donna, ecc, che descrivono gli ingredienti fondamentali del loro prodotto, le IDEE. Concludono spiegando la filosofia dell'Open Source, abbracciata nella costruzione di Chrome.

Nel frattempo qui l'operazione imrenditoriale del momento è Alitalia, che con una manovra degna dei peggiori governi democristiani viene "salvata" dai soliti attempati imprenditori (Colaninno padre) e/o manager (Passera) legati a doppio e triplo filo alla politica, in un tripudio di conflitti di interessi (Marcegaglia e Colaninno figlio). Nei tempi morti invece continuiamo a fare campagne indegne contro gli stranieri, mettendo di fatto nel calderone trafficanti di uomini, dottorandi e tecnici di altri paesi, che ovviamente ci pensano due o tre volte prima di venire in Italia, spesso decidendo di non venirci affatto. Infine, nel tempo rimasto, facciamo riformare scuola, università (dove si dovrebbero produrre le IDEE) e pubblica amministrazione a un avvocato di Brescia che ha passato l'esame di stato a Reggio Calabria o a un professore universitario che dice in giro di avere avuto chances per vincere il Nobel, ma non ha una pubblicazione su una rivista decente (provate a scrivere "Renato Brunetta" in scholar.google.com, Google, appunto).

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