
venerdì 14 dicembre 2007
Our Band Could Be Your Life - Michael Azerrad

Nomeansno
Ho visto i Nomeansno la prima volta nel 1991 al Leoncavallo, al tempo del tour di 0+2=1. Ho questo strano ricordo di essere in coda per entrare con Lorenzo mentre gli dico che sto preparando matematica per l'economia e che non mi sembra molto difficile (lo dovrò ripetere tre volte prima di passarlo con un voto decente). L'ultima volta li ho visti a Rosignano (LI) nel 2005, in mezzo altre 5 volte di cui una a Londra. Ho sempre pensato che assomiglino ai Joy Division per l'uso di basso e batteria e che i testi abbiamo qualcosa di Leopardiano. Qualcuno sarà mai d'accordo?
It's been said before but I'll repeat it: don't you feel like you've been cheated? Enjoy.
It's been said before but I'll repeat it: don't you feel like you've been cheated? Enjoy.
mercoledì 5 dicembre 2007
Matematica e scienze, ecco le eccellenze E l'Italia piazza sei università al top
Dopo le recenti bocciature internazionali per l'università italiana è in arrivo un buona notizia. Il Centre for Higher Education development (CHE) con sede a Gütersloh, in Germania, ha elaborato il Ranking of excellent european graduate programmes in the Natural sciences and Mathematics 2007 (Classifica dei programmi europei di eccellenza per laureati in Scienze naturali e Matematica 2007). Insomma, una lista delle migliori facoltà (dipartimenti) europee per studiare Matematica, Fisica, Chimica e Biologia. E nella classifica (che prende in considerazione oltre 4 mila dipartimenti del Vecchio continente) l'Italia piazza "una eccellenza" in Matematica, una in Chimica e ben quattro in Fisica. Nessuna invece in Biologia.
Lo studio commissionato dal settimanale tedesco "Die Zeit" rappresenta per le facoltà scientifiche italiane una specie di rivincita dopo le batoste "inflitte" dal Times-QS. Negli ultimi 10 anni in Italia gli iscritti a Matematica, Fisica e Chimica sono calati e le relative facoltà sono entrate in crisi per carenza di studenti. I ragazzi delle scuole superiori, con ogni probabilità, sono stati attratti dalle novità nel campo dell'offerta formativa universitaria e hanno snobbato le facoltà scientifiche "di base". Solo di recente si intravede un'inversione di tendenza ma i numeri relativi alle immatricolazioni restano comunque bassi.
Dopo una rigida selezione il dipartimento di Matematica dell'università di Tor Vergata a Roma è risultata una delle 19 eccellenze, l'unica in Italia, presenti in Europa. Tor Vergata è in buona compagnia: Cambridge e Oxford, tanto per citare le più conosciute. A guidare il dipartimento è il professore Domenico Marinucci che punta sulla "forte internazionalizzazione e su un gruppo di docenti giovani che afferiscono alle facoltà di Scienze e Ingegneria. Questa interdisciplinarietà permette di coprire un vastissimo insieme di campi di ricerca". E non solo. "In particolare - continua Marinucci - quest'anno più della metà degli iscritti al dottorato è di provenienza estera, anche grazie al conseguimento di prestigiose borse di studio e le prospettive di lavoro per i laureati sono in aumento". Le più recenti indagini evidenziano che il 65 per cento dei laureati in Matematica trova una occupazione presso imprese private".
Il fronte delle eccellenze italiane non si limita all'ateneo della Capitale. Il dipartimento di Chimica dell'università di Bologna è tra i 25 considerati al top in Europa. Ma la soddisfazione maggiore per la formazione universitaria nostrana arriva nel campo della Fisica. Sono ben 4, sui 24 selezionati in Europa, i dipartimenti italiani nell'olimpo europeo: Firenze, Padova, Pisa e Roma (La Sapienza). Un vero record che viene sottolineato dagli stessi estensori della pubblicazione annuale.
Lo scopo dell'indagine è quello di fornire agli stessi atenei una misura della qualità dell'azione di ricerca portata avanti e ai potenziali utenti una guida per effettuare scelte oculate riguardo al proseguimento degli studi: master e dottorati di ricerca. I quattro parametri presi in considerazione sono: il numero delle pubblicazioni scientifiche relative al periodo 1997/2004, il numero di citazioni da parte degli altri atenei, la presenza di ricercatori al top (tra i 250 più citati in Europa) e l'utilizzo di fondi europei del programma Marie Curie, che favorisce la mobilità internazionale dei ricercatori con lo scopo di incrementare "lo sviluppo e il trasferimento delle competenze di ricerca, le prospettive di carriera, e la promozione di eccellenza in Europa".
Repubblica, 4 dicembre 2007
sabato 1 dicembre 2007
An Insolent Noise

domenica 25 novembre 2007
Il ritorno di Cagliostro

venerdì 16 novembre 2007
Qualcosa di sinistra?

mercoledì 14 novembre 2007
vizzini

l'informazione

Colombo ministro della giustizia subito!

Forza Italia!

Catanzaro
Esami universitari falsificati
funzionario arrestato a Catanzaro
CATANZARO - In cambio di denaro falsificava i libretti universitari facendo risultare come superati esami che in realtà non erano mai stati sostenuti. Francesco Marcello, funzionario dell'Università, 49 anni, è stato arrestato dai carabinieri con le accuse di corruzione e falso ideologico e materiale.
Secondo gli inquirenti, Marcello ha consentito a un certo numero di studenti di conseguire la laurea in Giurisprudenza, facoltà presso la quale è responsabile della segreteria didattica.
All'arresto del funzionario si è arrivati nell'ambito di un'inchiesta condotta dal sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Salvatore Curcio, che ha chiesto al gip l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare. Marcello è stato posto agli arresti domiciliari.
(Repubblica, 14 novembre 2007)
domenica 4 novembre 2007
risolto il mistero del cinema italiano

domenica 21 ottobre 2007
Mancini

sabato 20 ottobre 2007
MUSTella II

domenica 14 ottobre 2007
Per Dinci

sabato 13 ottobre 2007
storace

giovedì 11 ottobre 2007
Micci...CHE?

Beirut - Gulag Orkestar
mercoledì 3 ottobre 2007
un pallottoliere all'Onorevole please

martedì 18 settembre 2007
Sonic Youth
lunedì 27 agosto 2007
ciclismo urbano
Baldini

lunedì 20 agosto 2007
www.agosud.com

SCHIFani
sabato 18 agosto 2007
Mimmo Mele
martedì 14 agosto 2007
senza Zucchero, grazie

Callisto - Torsten Krol
martedì 24 luglio 2007
Preghierina del passeggero

La prima volta sono dovuto andare a mie spese a Fiumicino a recuperarlo (cosa che avrebbero potuto fare loro tranquillamente). Ora sono alla vigilia delle vacanze e devo partire, oltre che senza quello che era in valigia, con la seccatura di dovere seguire a distanza la faccenda.
Ti prego, fai che tutti quelli che "lavorano" in questo modo, sicuri di non essere licenziati dato che in questo caso è praticamente impossibile accertare le responsabilità, figuriamoci sanzionarle, rimangano a spasso e siano costretti a trovarsi un bel lavoro di quelli moderni, senza tutele, senza malattia, senza ferie pagate, e senza tutti quei privilegi di cui hanno sempre goduto. Fai, insomma, un po' di giustizia. Grazie.
domenica 22 luglio 2007
numeri, carni, e ossa


"I lavoratori non sono numeri, ma persone in carne e ossa. Questo il Governo lo deve sapere e questo messaggio - conclude Diliberto - deve diventare il cuore dell'azione della sinistra"
Nel dibattito recente sulle pensioni, da parte di chi si è opposto in vario modo a quella che dovrebbe essere una questione banale (se aumenta la speranza di vita automaticamente dovrebbe aumentare l'età pensionabile), come Epifani e Diliberto (che, da membro della maggioranza ha appena annunciato una campagna contro la maggioranza), si è sentito questo strano argomento, cioé che se si parla di pensioni non si deve parlare di numeri ma di persone. Il che implicherebbe un qualcosa di misteriosamente sbagliato nel comportamento di chi, in una materia che per definizione si basa su entrate (contributi) e uscite (pensioni), prova a ragionare partendo da una qualche relazione tra queste due voci. Ogni famiglia (credo anche quelle di Epifani e Diliberto) cerca di fare quadrare i conti confrontando spese e redditi, e se a fine mese i conti non tornano cerca di prendere qualche provvedimento, che passa necessariamente per le persone che compongono la famiglia (se si è in deficit si spenderà di meno o si cercherà di guadagnare di più). Quindi è naturale che accanto ai numeri ci siano le persone, ma non capisco perché ci si immagina una specie di contrapposizione tra i due aspetti dello stesso problema.
D'altro canto non credo che i numeri siano del tutto estranei alla spiegazione quantomeno del comportamento dei sindacati, i cui iscritti sono sempre più spesso...indovina...pensionati...(in carne ed ossa naturalmente) (vedi ad esempio: http://www.eurofound.europa.eu/eiro/1998/03/word/it9803224fit.doc)
lunedì 25 giugno 2007
istigazioni
Scena: interrogazione dopo avere fatto uno scritto da circa 20/30.
domanda: monopolio e concorrenza
risposta: per iniziare, grafico sbagliato del monopolio; per proseguire, concetti confusi sulla concorrenza (il che ispira la domanda successiva su un concetto elementare)
domanda: qual'è la condizione per la massimizzazione del profitto
avvertimento: se non risponde a questa domanda l'esame non lo passa
risposta: blah blah blah...ma non che ricavo marginale (o prezzo) = costo marginale
primo tentativo di bocciatura
reazione: ma professore è l'ultima materia-ho la tesi pronta-lei non mi può bocciare-ecc.
altra domanda: l'elasticità della domanda
risposta: formule a memoria, unico ragionamento: sbagliato
domanda: la rapresentazione grafica del modello Keynesiano
risposta: nulla
conferma della bocciatura
reazione: ma lei..., ma io..., non sono mai stata bocciata, .... , lei mi sta istigando a lasciare questa facoltà...
fate voi.
domanda: monopolio e concorrenza
risposta: per iniziare, grafico sbagliato del monopolio; per proseguire, concetti confusi sulla concorrenza (il che ispira la domanda successiva su un concetto elementare)
domanda: qual'è la condizione per la massimizzazione del profitto
avvertimento: se non risponde a questa domanda l'esame non lo passa
risposta: blah blah blah...ma non che ricavo marginale (o prezzo) = costo marginale
primo tentativo di bocciatura
reazione: ma professore è l'ultima materia-ho la tesi pronta-lei non mi può bocciare-ecc.
altra domanda: l'elasticità della domanda
risposta: formule a memoria, unico ragionamento: sbagliato
domanda: la rapresentazione grafica del modello Keynesiano
risposta: nulla
conferma della bocciatura
reazione: ma lei..., ma io..., non sono mai stata bocciata, .... , lei mi sta istigando a lasciare questa facoltà...
fate voi.
sabato 16 giugno 2007
w la famiglia!
sabato 2 giugno 2007
Dal Festival dell'Economia

Breve resoconto di quello che ho visto al Festival dell'Economia, quest'anno su capitale umano e capitale sociale.
Della presentazione vorrei ricordare la dedica a Riccardo Faini
Partha Dasgupta ha introdotto uno dei due temi principali del festival, il capitale sociale, con molto stile, anche se la sua definizione di capitale sociale è discutibile essendo basata semplicemente sulla presenza di interconnessioni sociali. Perchè si possa avere capitale sociale questa è una condizione necessaria ma non suffiente (ad esempio la mafia si basa pesantemente sulle interconnessioni sociali ma certamente non ha il connotato di "capitale sociale"). Alberto Bisin ha dato qualche elemento affinché si possa discutere di immigrazione con qualche cifra in mano e non solo in base alla emotività o al calcolo politico. Il "terrore" per lo straniero in parte dell'occidente, tra cui l'Italia (ben rappresentato in una slide con la copertina di un libro della Fallaci), non trova solide giustificazioni. Un dato interessante è ad esempio che, in Inghilterra, il considerarsi fortemente musulmano è correlato con l'avere successo economico. Altro dato, forse non particolarmente sorprendente, è che l'integrazione è un processo lungo, che richiede alcune generazioni e in questo senso le politiche dovrebbero essere volte ad accompagnare tale processo, e certo né a forzarlo e tantomeno a bloccarlo. Essenzialmente, l'Italia sconta il fatto che l'immigrazione è ancora un fatto nuovo (noi abbiamo al massimo la seconda generazione di immigrati, metre in paesi come gli USA e Gran Bretagna siamo alla terza o quarta). In Italia poi vi è una politica sull'immigrazione quantomeno schizofrenica che non aiuta, in particolare quando tenta di seguire gli "umori" della gente. Il governo Berlusconi-Borghezio, ad esempio, ha fatto la seguente cosa: ha stabilito i criteri per avere il permesso di soggiorno per ricevere il quale si sono presentati 400.000 immigrati (rimasti ordinatamente in fila anche di notte davanti agli uffici postali, pur essendo trattati come bestiame), e poi ha rilasciato 160.000 permessi, creando con un tratto di penna 240.000 clandestini. L'essere clandestino chiaramente aumenta la probabilità di delinquere per la persona o per i suoi familiari, e quindi per questa via si aumenta la propensione a delinquere degli immigrati per legge! Salvo poi inventarsi propensioni al crimine legate alla etnia...
Attendevo poi con una certa trepidazione il confronto tra Fabio Mussi e Roberto Perotti. Perotti tra gli economisti è noto per le sue analisi del sistema universitario italiano che ne mettono in evidenza in maniera impietosa lo stato di arretratezza rispetto ad altri sistemi, sia europei che extra-europei. La sua ricetta è piuttosto semplice: privatizzare, o lasciare in vigore un sistema di finanziamento essenzialmente pubblico ma con un aumento drastico del grado di decentralizzazione (università libere di assumere chi vogliono, di pagare quanto vogliono, di offrire il tipo di titolo che vogliono, di fissare le rette che vogliono, ecc. Il tutto in un chiaro quadro di premi e sanzioni tali da scoraggiare l'assunzione di somari, parenti, amici, ecc.). Devo dire che Mussi, anche per le sue doti di politico, ha tenuto testa piuttosto bene cercando di fatto di mostrare che, con le riforme che sta proponendo, buona parte delle proposte di Perotti sono in effetti accolte, il tutto nei vincoli e nei margini che si trova di fronte. L'impressione è che parte di quello che sta facendo Mussi sia discutibile (ad esempio rimane un'incognita quello che la nuova agenzia per la valutazione della ricerca riuscirà effettivamente a fare), ma allo stesso tempo siamo anni luce dai suoi predecessori (Moratti in primis), e certamente ci si sta muovendo nella direzione giusta. Uno dei problemi sarà la reazione dell'establishment al forte cambiamento nelle regole del reclutamento, per ora previsto solo per i ricercatori, ma i cui principi dovranno poi essere estesi agli associati e agli ordinari. Luigi Guiso ha invece parlato di capitale sociale spostando il discorso essenzialmente sull'Italia. In base a vari indicatori, il capitale sociale nel meridione è più basso che nel centro-nord: ad esempio nel meridione la percentuale di persone che si fidano del prossimo è molto più bassa che nel centro-nord (ma in Italia è in media più bassa che nei paesi scandinavi ad esempio). Questo viene considerata una parte importante della spiegazione dei divari nord-sud. La cosa interessante è che l'ipotesi di Putnam, in base alla quale questo può apparentemente essere ricondotto alla struttura istituzionale dell'Italia intorno al 1100 (!), sembra potere essere confermata. In quel periodo storico il centro-nord vide la nascita dei comuni, mentre nel sud si instaurò una dominazione "dall'alto". Nel primo caso il processo stimolò lo sviluppo di relazioni "orizzontali" tra gli individui e i gruppi, che portarono all'indipendenza dei comuni, e che prevedevano lo sviluppo ad esempio della fiducia reciproca. Al contrario, nel sud si instaurarono rapporti di tipo "verticale", dal dominatore ai dominati, che non sortirono l'effetto citato. La domanda è come sia possibile che ciò che è accaduto centinaia di anni fa possa avere effetti persistenti fino ad oggi. Personalmente non trovo la cosa del tutto assurda, essendo possibile che i tratti culturali e comportamentali sviluppati allora si siano tramandati di generazione in generazione (il capitale sociale è estremamente persistente). Philippe Aghion ha presentato un'idea secondo la quale, se un paese è lontano dalla "frontiera tecnologica", come può essere stata l'Europa nei decenni passati, allora le politiche economiche possono essere di un certo tipo (ad esempio ci si può permettere rigidità nel mercato del lavoro), essendo l'attività innovativa essenzialmente basata sull'imitazione. Viceversa, se un paese è prossimo alla frontiera, l'attivitàò innovativa si dovrebbe basara sull'innovazione in senso proprio, e allora si dovrebbe introdurre maggiore flessibilità, maggiore libertà di entrata nei mercati, maggiore apertura al commercio, ecc. In essenza, la politica economica non dovrebbe basarsi sulla dicotomia "più stato/meno stato", ma su "che tipo" di stato. Non sono convintissimo di modelli del genere, che pretendono di spiegare troppe cose contemporaneamente e arrivano a prescrizioni di politica economica mastodontiche. Ma mi ha fatto piacere sentire un economista di Harvard definire "spazzatura" la ricetta di politica economica basata sul "meno tasse!", essenziale elemento delle ricette della destra nostrana e del nord-est.
Pier Luigi Bersani ha direi fatto un figurone per almeno due motivi. Da un lato ha rivendicato i primi risultati delle sue riforme (1200 nuove farmacie, più di 2000 nuove panetterie, ecc.). Tanto? Poco? Come nel caso di Mussi certamente anni luce rispetto ai predecessori (soprattutto i "liberisti"). Inoltre, in un discorso più generale ha rivendicato quello che sta facendo come discorso culturale, in cui se la politica deve cambiare anche la società deve darsi una mossa. Per Bersani quello che serve perché il paese si muova è "fiducia e senso civico": per quanto mi riguarda uno che la pensa così ha ben chiare quali siano le priorità (bravo!).
Padre Fabrizio Valletti e Suor Carolina Iavazzo hanno raccontato le loro esperienze di educatori a Scampia, a Brancaccio e nella locride. La cosa per me sorprendente è stata la seguente: quando vedo ad esempio i bimbi della Vucciria (molto simili a quelli di Brancaccio descritti da Suor Carolina) mi pongo spesso la domanda di come potrei convincerli a scegliere una alternativa di vita, oppure ad andare a scuola, e mi immagino che la cosa sia molto difficile. Invece i due relatori hanno mostrato nei loro racconti che per fare cambiare strada a questi bambini bastano delle cose molto semplici, come andare fuori dal loro quartiere (a Scampia ci sono bambini che non sono mai stati al mare! o in Piazza Plebiscito), o essere messi a giocare con una palla in un luogo che non sia la strada (come era la parrocchia di Padre Puglisi). Questo può solo fare aumentare la rabbia pensando a quello che le istituzioni potrebbero fare (cose semplici!) e che invece non fanno. La latitanza delle istituzioni (sindaci, presidenti di regioni, forze dell'ordine) nelle situazioni che i relatori affrontano o hanno affronatato, è stata confermata da entrambi, in particolare da Suor Carolina. Padre Puglisi era stato lasciato solo, anche di fronte alle minacce e, sue parole, ad esempio nella locride ai posti di blocco viene fermata la vecchina con l'utilitaria e non il mafioso col macchinone (mi sorprende un po' in questo caso che non ci si ricordi delle vittime).
Questo è quello che ho visto del festival. Nel complesso, il festival ha centrato quelli che sono due aspetti fondamentali dello sviluppo economico e due grossi problemi per l'Italia, l'istruzione (sia nelle scuole che nelle imprese), e la mancanza di fiducia reciproca. D'altro canto siamo il paese del "fidarsi è bene, non fidarsi è meglio"..
sabato 26 maggio 2007
giovedì 24 maggio 2007
mercoledì 23 maggio 2007
Evan Parker - Time Lapse
martedì 22 maggio 2007
osean tirtiin

lunedì 21 maggio 2007
venerdì 18 maggio 2007
MUSTella?

Questa è l'ultima minaccia rivolta al governo. La penultima consisteva invece alla sua uscita dal governo nel caso di referendum elettorale o, immagino, nel caso di una qualsiasi iniziativa rivolta a ridurre la frammentazione dei partiti.
Il comportamento di Mastella è facilmente comprensibile se lo si descrive in un modo molto semplice: Mastella è impegnato a difendere il suo posto di lavoro, né più né meno di chiunque altro lavoratore e di qualsiasi altro parlamentare. Per questo motivo è contrario a rinunciare al suo partitino, e per questo motivo minaccia a destra e a manca allo scopo di tutelare la sua posizione di rendita, piuttosto che la coalizione a cui appartiene.
Il problema però è che le minacce di Mastella sono credibili. Se si andasse infatti ad una crisi per colpa sua e ad esempio ad elezioni anticipate, il centrosinistra sicuramente non lo accetterebbe nuovamente ma lui si ricandiderebbe nel centrodestra che anzi lo accoglierebbe a braccia aperte. Questa situazione ad esempio non vale per l'ala sinistra dell'Unione che infatti di recente ha minacciato (sul rifinanziamento delle missioni militari, sulla base di Vicenza, ecc.), ma alla fine ha serrato i ranghi e si è ricompattata intorno a Prodi. Questo per il semplice motivo che al di fuori dell'Unione molti parlamentari di PRC, CI, Verdi ecc, non verrebbero rieletti.
Come uscirne? Non è facile. L'unica cosa certa è la domanda che si pongono in tanti: ma era proprio necessario imbarcare Mastella? Dargli addiritura il ministero della Giustizia? Che è un po' come dare ad Erode il ministero della famiglia.
martedì 15 maggio 2007
Palermo, Italia

Non solo si è ripresentato ma ha vinto al primo turno, il che suggerisce un'amara riflessione. La Sicilia, e in particolare Palermo, sono territori dove le istituzioni sono assenti (i casi citati sopra sono accumunati nel dimostrare ciò). Chi ha funzioni di "governo" di fatto garantisce la latitanza delle istituzioni, il che può sembrare un paradosso ma non lo è, e quando fa campagna elettorale, in modo più o meno esplicito, promette che le istituzioni continueranno a latitare. Questo riesce a incontrare il consenso di varie categorie di persone: dalle truppe di professionisti che prosperano grazie a consulenze e pareri forniti a caro prezzo all'amministrazione, o alle convenzioni stipulate con essa; ai dipendenti pubblici (ultimi gli autisti per autobus assunti senza che avessero la patente); ai delinquenti più o meno organizzati (basti pensare che Cammarata è stato l'unico candidato sindaco a non firmare pubblicamente un impegno contro il racket promosso da Addiopizzo). A questo si somma la moltitudine di persone, troppo povere e/o ignoranti, che possono essere facilmente ingannate (se vince Y perderai il lavoro!), ricattate (se vuoi la casa allora vota X!), oppure più semplicemente comprate (50 euro pare).
Ultima nota: il giorno successivo l'assunzione da parte del Comune dei suddetti autisti senza patente, il Cav. Berlusconi-Mastrota, autorevole esponente del liberismo all'italiana, è riuscito a dire, a Palermo: "Noi siamo il partito della moralità".
Forza Rutelli!

Rutelli, infiltrato nel centrosinistra fin dai tempi della sua finta competizione col Berlusconi-Mastrota per un posto da presidente del consiglio, già da tempo aveva dimostrato una scarsa capacità di mimetismo, probabilmente riconducibile alla sua scarsa intelligenza tout-court, facendosi smascherare in modo palese in occasione del referendum sulla fecondazione assistita. Anche di recente aveva trovato il modo di manifestare il suo vero credo in alcune occasioni: rompendo casi eccezionali di compattezza dell'esecutivo, come intorno ai decreti Bersani, oppure mostrando pubblicamente rammarico per la sua mancata partecipazione alla manifestazione oscurantista denominata "Family Day". Il tutto peraltro dopo una magistrale interpretazione all'ultimo convegno della Margherita in cui si era mostrato come un alfiere dell'unità di quelle formazioni politiche che confluiranno nel Partito Democratico. Quello che non è chiaro è il motivo per il quale ai vertici del centrosinistra non si siano stati ancora presi provvedimenti.
mercoledì 9 maggio 2007
scusi professore...
S: Scusi professore, sono della laurea triennale, volevo sapere se nel nostro programma vanno fatte in microeconomia entrambe le scomposizioni, come "Aschy (?)" (nota: il riferimento è alla scomposizione in effetto di reddito e effetto di sostituzione con il metodo di Hicks e con quello di Slutsky, che si pronuncia con la "u", ma il problema non è la pronuncia)
IO: Ma veramente nel programma il capitolo è indicato per intero.
S: Ma corre voce tra gli studenti che non siano da fare entrambe....e il capitolo su economia internazionale è da fare tutto?
IO: Anche quello è indicato da fare per intero..
Insomma se si stampa e diffonde un programma, perché devono "circolare voci" tra gli studenti che forse è uno scherzo? Che ci sono dei trabocchetti? Che dei capitoli sono indicati per intero ma invece se ne deve fare un pezzo?
IO: Ma veramente nel programma il capitolo è indicato per intero.
S: Ma corre voce tra gli studenti che non siano da fare entrambe....e il capitolo su economia internazionale è da fare tutto?
IO: Anche quello è indicato da fare per intero..
Insomma se si stampa e diffonde un programma, perché devono "circolare voci" tra gli studenti che forse è uno scherzo? Che ci sono dei trabocchetti? Che dei capitoli sono indicati per intero ma invece se ne deve fare un pezzo?
scusi professore...
Con questo post inizio una "rubrica" sul tipo di questioni che vengono spesso poste dagli studenti, il che può dare un'idea del tipo di usura a cui è sottoposto un docente universitario.
Disclaimer I: so benissimo che i lavori usuranti sono ben altri rispetto alla docenza, l'uso dell'aggettivo è chiaramente ironico.
Disclaimer II: se per caso uno/ studente/ssa dovesse riconoscersi, non se ne voglia a male. Quello che penso in questi casi è che certe questioni andrebbero risolte innanzitutto da soli/e, e che certamente chiunque ha le risorse per farlo, dovrebbe solo provare un po' di piu' a cercarle.
S: Scusi professore, posso farle qualche domanda sul corso, sa non sono di Palermo..
IO: Il ricevimento era ieri ma mi dica..
S: Volevo qualche informazione generale, sa ho visto tutta questa matematica, come è fatto l'esame? Vengono chieste tutte queste dimostrazioni? Ecc..
IO: E' tutto in rete. Ce l'ha il computer?
S: Si, ma sa a volte non riesco a connettermi, a volte non c'è la linea...
Disclaimer I: so benissimo che i lavori usuranti sono ben altri rispetto alla docenza, l'uso dell'aggettivo è chiaramente ironico.
Disclaimer II: se per caso uno/ studente/ssa dovesse riconoscersi, non se ne voglia a male. Quello che penso in questi casi è che certe questioni andrebbero risolte innanzitutto da soli/e, e che certamente chiunque ha le risorse per farlo, dovrebbe solo provare un po' di piu' a cercarle.
S: Scusi professore, posso farle qualche domanda sul corso, sa non sono di Palermo..
IO: Il ricevimento era ieri ma mi dica..
S: Volevo qualche informazione generale, sa ho visto tutta questa matematica, come è fatto l'esame? Vengono chieste tutte queste dimostrazioni? Ecc..
IO: E' tutto in rete. Ce l'ha il computer?
S: Si, ma sa a volte non riesco a connettermi, a volte non c'è la linea...
martedì 1 maggio 2007
ghost dog
primo maggio. portella della ginestra. ho rivisto Ghost Dog. Grande! Grande! Grande! il gangster fan di Flavor Flav. Ma come si fa?
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